A conclusione di indagini avviate sulla base di denunce presentate da cittadini che si erano visti svuotare inspiegabilmente il conto corrente, il Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Palermo ha scoperto, in un negozio di profumeria di Carini, localita’ vicina al capoluogo siciliano, una centrale di duplicazione di carte di credito e bancomat.

Nei giorni scorsi, le Fiamme Gialle hanno eseguito una perquisizione all’interno del negozio, sorprendendo nel retrobottega tre uomini – un quarantaduenne residente a Carini e due residenti a Palermo, rispettivamente di trentanove e di trentatre anni – mentre erano impegnati nelle operazioni di clonazione, mediante l’impiego di strumentazione informatica che consentiva di “catturare” i codici identificativi e i Pin di carte di credito e bancomat in possesso di ignari clienti del negozio e “riversarli” su altre carte di pagamento fasulle, che poi venivano utilizzate per sottrarre denaro ai truffati, attraverso pagamenti tramite POS. Nell’immediatezza dell’intervento, i finanzieri hanno riscontrato che sul conto corrente del titolare della profumeria stavano transitando consistenti flussi di denaro, mediante operazioni elettroniche di pagamento, cui non corrispondevano reali operazioni vendita, di importi oscillanti fra i 2.000 e gli 8.000 euro per ogni singola operazione. Piu’ in particolare, soltanto fra le ore 12 e le 15 del giorno dell’intervento, dal dispositivo Pos della profumeria risultavano effettuati, da tre carte di credito differenti, pagamenti per complessivi 23.650 euro, a fronte di vendite effettive memorizzate dal registratore di cassa, in tutta la giornata, per soli 150 euro. Gli ulteriori approfondimenti tecnici hanno fatto poi emergere che, nello stesso arco temporale, erano state tentate ulteriori operazioni di pagamento, per altri 120.000 euro circa, non andate, pero’, a buon fine. Al termine della perquisizione, sono state rinvenute 16 carte di pagamento clonate, sottoposte a sequestro unitamente a tutta la strumentazione tecnica utilizzata dalla banda, tra cui due personal computer. I tre, uno dei quali incensurato e gli altri due con piccoli precedenti penali, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorita’ Giudiziaria e dovranno rispondere in concorso dei reati di clonazione e utilizzo di carte di credito altrui e frode informatica.

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