FALCIANO DEL MASSICO – Approda in parlamento con un interrogazione a risposta scritta la vicenda che riguarda la mancata presenza di “quote rosa” all’interno dell’amministrazione guidata dal sindaco Giosuè Santoro. L’interrogazione in oggetto è presentata al ministero dell’Interno, per le pari opportunità, sport e politiche giovanili e vedono come primo firmatario l’on Arturo Scuotto segretario regionale di sinistra ecologia e libertà che si associa all’interpellanza.  Ecco qui di seguito tutti i dettagli che riguardano tale questione:

 

SCOTTO. — Al Ministro dell’interno, al Ministro per le pari opportunità, lo sport e le politiche giovanili. — Per sapere – premesso che: 
Falciano del Massico è un piccolo centro (inferiore ai 5.000 abitanti) della provincia di Caserta, dove lo scorso anno si sono tenute le elezioni amministrative; 
la lista vincente, di centro-destra, è risultata essere «Il Gabbiano», che sosteneva il dottor Giosuè Santoro per la carica di sindaco e che vedeva al suo interno solo candidature maschili al consiglio comunale; 
la giunta varata dal sindaco Santoro risultava anch’essa composta da soli uomini; 
un gruppo di donne di Falciano, unitamente alla coordinatrice regionale delle donne del PD, presentava quindi ricorso al Tar Campania contro il sindaco di Falciano del Massico, per violazione degli articoli 3, 4 e 51 della Costituzione, violazione e falsa applicazione dell’articolo 6 del Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo n. 267 del 2000 e violazione e falsa applicazione dell’articolo 1 del codice per le pari opportunità tra uomo e donna di cui al decreto legislativo n. 198 del 2006; 
il sindaco, ventiquattro ore prima della discussione in camera di consiglio del ricorso proposto contro i provvedimenti sindacali di nomina degli assessori, revocava la giunta comunale, presentandosi così all’udienza del Tar fissata il 26 settembre 2012 con le dimissioni della giunta, e portando così il tribunale a pronunciarsi conseguentemente con una sentenza di rito e di improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse, ed evitando in tal modo una decisione nel merito; 
l’8 ottobre 2012, a seguito di una procedura di consultazione pubblica, il sindaco Santoro procedeva a rinominare gli assessori della precedente giunta; 
la senatrice Annamaria Carloni a seguito di tali eventi produceva un’interrogazione ai Ministri per le pari opportunità e dell’interno (legislatura XVI atto di sindacato ispettivo n. 4-08828 pubblicato il 5 dicembre 2012 nella seduta n. 850) a cui non è pervenuta risposta; 
lo stesso gruppo di cittadine di Falciano hanno portato avanti la loro battaglia inoltrando un ricorso straordinario al Capo dello Stato per ottenere l’annullamento del decreto sindacale dell’8 ottobre 2012; 
il comune, avvalendosi delle facoltà previste dalla normativa vigente, ha chiesto di procedere nel giudizio presso il Tar Campania, dove a breve sarà fissata l’udienza; 
in data 25 maggio 2013 le ricorrenti inviavano lettera al Dipartimento per le pari opportunità, chiedendo che si intervenga prontamente sui fatti narrati; 
l’atteggiamento e le scelte del sindaco Santoro, prima nella formazione della lista che lo ha sostenuto alle elezioni amministrative e poi nella nomina della giunta comunale, appaiono all’interrogante in palese violazione delle normative vigenti riguardo alle pari opportunità tra uomo e donna; 
il sindaco Santoro si è chiaramente sottratto al giudizio del Tar Campania revocando la giunta poche ore prima dell’udienza in camera di consiglio e rinominandola poi al completo, poche settimane dopo, con gli stessi assessori; 
il sindaco, prima di rinominare gli stessi uomini che avevano composto la giunta appena dimessasi, avviava una consultazione pubblica al termine della quale con una delibera affermava che «a Falciano del Massico non ci sono donne che possono ricoprire la carica assessorile» –: 
quali iniziative di competenza, anche normative, si intendano adottare affinché sia assicurato il rispetto della parità di genere nella gestione della res publica nei comuni al fine di evitare che si verifichino casi come quello di Falciano del Massico. (4-00639)

 

 

 

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