E’ morta l’astrofisica Margherita Hack. La scienziata, che aveva compiuto 91 anni il 12 giugno scorso, era ricoverata da alcuni giorni all’ospedale di Cattinara, a Trieste. A dare la notizia della morte della grande scienziata, immediatamente rimbalzata su twitter, e’ stata Rainews 24. A lungo direttore dell’Osservatorio astonomico di Trieste, la Hack e’ stata membro delle piu’ prestigiose societa’ fisiche e astronomiche.
Prima donna a dirigere un osservatorio astronomico in Italia, Hack ha svolto un’importante attivita’ di divulgazione e ha dato un considerevole contributo alla ricerca per lo studio e la classificazione spettrale di molte categorie di stelle. La scienziata e’ membro dell’Accademia dei Lincei, dell’Unione Internazionale Astronomi e della Royal Astronomical Society. Nata da padre protestante e madre cattolica MargheritaHack si laurea nel 1945, con una tesi di astrofisica relativa a una ricerca sulle cefeidi, una classe di stelle variabili. Il lavoro viene condotto presso l’Osservatorio astronomico di Arcetri, luogo presso il quale inizia a occuparsi di spettroscopia stellare, che diventera’ il suo principale campo di ricerca. Enorme lo sviluppo delle attivita’ didattiche e di ricerca che Margherita Hack ha promosso all’universita’ di Trieste, dove ha dato vita nel 1980 a un “Istituto di Astronomia” che e’ stato poi sostituito nel 1985 da un “Dipartimento di Astronomia”, che la scienziata ha diretto fino al 1990. Dal 1982 Margherita Hack ha inoltre curato una stretta collaborazione con la sezione astrofisica della ‘Scuola internazionale superiore di studi avanzati’ (Sissa). La scienziata, inoltre, ha alternato la stesura di testi scientifici universitari, alla scrittura di testi a carattere divulgativo. Il trattato “Stellar Spettroscopy”, scritto a Berkeley nel 1959 assieme a Otto Struve (1897-1963) e’ considerato ancora oggi un testo fondamentale. Nel tempo Margherita Hack ha collaborato con numerosi giornali e periodici specializzati, fondando nel 1978 la rivista “L’Astronomia” di cui e’ stata a lungo direttore. Nel 1980 ha ricevuto il premio “Accademia dei Lincei” e nel 1987 il premio “Cultura della Presidenza del Consiglio”.