PIEDIMONTE MATESE – “Estate ragazzi” is coming , è iniziata da pochi giorni presso l’ex opera salesiana tra giochi, divertimento e.. viaggi in Europa. Sarà la conoscenza del vecchio continente il percorso tematico e formativo della nuova esperienza allestita dal gruppo di animatori attivi nel complesso ora di completa proprietà comunale e su cui la giunta Cappello ha programmato una serie di interventi di diversa tipologia di contenuto operativa ma in gran parte proseguendo la tradizione sociale ed educativa per i giovani e giovanissimi che gravitano intorno agli spazi dati in comodato d’uso alla diocesi per gli edifici destinati alle attività religiose e alle diverse associazioni tra cui diverse che portano avanti,pur tra tante difficoltà, il messaggio educativo di San Giovanni Bosco.

Atteso dalle famiglie (quest’anno però iscrizioni in calo ma pur sempre un centinaio di ragazzi e ragazze in campo senza contare che in genere se ne aggiungono altri nel corso delle attività ), voluto e fortemente realizzato dal team di giovani volontari che terranno impegnati i partecipanti, divisi in quattro squadre, fino alla fino del mese. “L’oratorio è una realtà giovanile” si legge, quasi a richiama della memoria che non si cancella come i colori di quelle scritte, ancora su muri che contornano i campi di gioco dell’area che ha segnato una tra le vicende più significative della storia cittadina con la nascita nel dopo guerra dell’opera salesiana e di generazioni e generazioni di giovani cresciuti lì. L’ispirazione di fondo a favore dei giovani continua e continuerà come testimoniato da progetti aggregativi del comune di Piedimonte Matese specie facendo ancora leva sulle attività sportive come la realizzazione di una struttura coperta polivalente da insediare tra il salone del bocciodromo e gli spazi del campo di tennis. Da sempre un’area di confine tra le tre parrocchie con una specifica connotazione pastorale per l’attività dell’opera salesiana (ora è sotto la rettoria provvisoria dei francescani) ha ed avrà un ruolo di rilevo anche nella progettando pianificazione urbanistica per l’importanza dei suoli e dei manufatti insediati nel perimetro dell’area e, quindi, della rifunzionalizzazione degli spazi,pur garantendo una continuità di attività nel segno di Don Bosco.

Michele Martuscelli

 

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