NAPOLI – 14 domande per cercare di scuotere la magistratura e punire i potenziali responsabili del fallimento dell’Astir, la società in house della Regione Campania, nata dalle ceneri della Recam, che avrebbe dovuto di occuparsi delle bonifiche ma che ha prodotto un buco di bilancio da 70 milioni di euro. A pagare, per il momento, sono stati soltanto i lavoratori che si barcamenano tra stipendi arretrati e mancata cig.

 

I lavoratori in questi giorni hanno protocollato due esposti in Procura. L’ultimo è datato 2 settembre.

Innanzitutto, nell’esposto ci si chiede come sia possibile come mai lo sfascio dell’Astir, causato da scelte dirigenziali, sia ricaduto soltanto sui lavoratori. Si chiedono anche che fine abbiano fatto i soldi della ricapitalizzazione del passaggio da Recam ad Astir. Come mai l’azienda abbia dato una serie infinita di sub appalti.

I lavoratori si interrogano anche sul diverso trattamento ricevuto dalla Sma dove la Regione ha aumentato il proprio capitale al 100%, affidando a questa azienda nata per i servizi anti incendio anche lavori che ricadevao nelle competenze dell’Astir. Inoltre si chiedono lumi sulla So.ge.sid.

Ma le domande più pressanti riguardano i lavoratori messi in cig a differenza dei dirigenti con grande attenzione al salvataggio del dirigente al personale. Ci si interroga anche sul lavoro svolto dalla italconsult che ha curato la parte amministrativa dell’azienda.

Tante domande a cui un Procuratore della Repubblica, forse, darà una risposta.

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