È stato fissato per il 3 dicembre il processo che riguarda monsignor Nunzio Scarano, l’ex agente dei servizi Giovanni Zito e il broker Giovanni Carenzio, imputati nell’inchiesta sul mancato rientro dalla Svizzera di 20 milioni di euro dalla Svizzera. La procura di Roma ha chiesto ed ottenuto il rito immediato che si svolgerà davanti al gip Barbara Callari.
Nei confronti dei tre imputati il procuratore aggiunto Nello Rossi e i sostituti Stefano Pesci e Stefano Rocco Fava, contestano reati che vanno dal concorso in corruzione, all’esportazione all’estero di valuta e alla violazione delle leggi fiscali. Scarano, ex responsabile del servizio di contabilità analitica dell’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica (Apsa), l’organismo che gestisce i beni della Santa Sede, è anche accusato di calunnia. L’attività di indagine prosegue, invece, nei confronti degli armatori D’Amico di Salerno che, secondo quanto emerso dalle indagini, erano i titolari della somma che doveva essere riportata in Italia a bordo di un aereo privato. L’operazione non riuscì perchè il broker all’ultimo momento non consegnò il denaro.