“Vi prego, lasciatemi in pace. Tutto questo clamore mediatico mi sta facendo solo male”. Angela Bianco, la 26enne di Casalvelino in provincia di Salerno affetta da una grave forma tumorale al cervello e che da settimane lotta per portare avanti la sua gravidanza, affida all’ANSA un appello: “Ho bisogno di tranquillità, specie in questi giorni”. “Ho letto tante inesattezze, in questi giorni – spiega la donna – Vorrei che chi scrive sui giornali capisse quanto male possano fare simili cose. In questi giorni ho bisogno di tranquillità, vorrei essere lasciata in pace. Quando tutto sarà finito, parlerò io e spiegherò a tutti quello che mi sta capitando, ma ora voglio che sia rispettato il mio bisogno di assoluta tranquillità”.
Le normali terapie antitumorali potrebbero infatti danneggiare irrimediabilmente il feto. L’unico strumento in grado di proteggere il bimbo che porta in grembo da 19 settimane è il “Cyber Knife”, che colpisce esclusivamente la massa tumorale, e che per Angela potrebbe rappresentare una vera e propria ancora di salvezza. Nei giorni scorsi Angela Bianco era stata ricoverata in una clinica privata di Bari dalla quale era stata dimessa senza poter usufruire della “Cyber Knife”. Il macchinario, infatti, non era autorizzato per il funzionamento a causa della assenza di collaudo. “So io dove mi trovo in questo momento. Non sono ad Atene”. Angela le voci sempre più insistenti che la vorrebbero proprio in queste ore nella capitale greca, per curarsi il tumore al cervello. “Non sono ad Atene – spiega – E non mi trovo neppure negli Stati Uniti, come da qualche parte ho letto. Non mi trovo all’estero. Ma le pare che me ne posso andare in giro con un tumore al cervello?”. Eppure, in paese c’è chi è sicuro che la donna, con marito e genitori al seguito, sia ad Atene e che già sabato possa essere sottoposta alla terapia. “Io so dove mi trovo in questo momento e non sono ad Atene. – ribadisce però Angela – Potrei dirglielo, ma non lo faccio. Ho bisogno di tranquillità, in questo momento”.