Nella tarda mattinata di oggi 28 ottobre, a Salerno, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Salerno, hanno arrestato in flagranza di reato di estorsione il quarantacinquenne incensurato Masi Antonio ed il sessantenne anch’egli incensurato  Ronca Mario, entrambi sindacalisti rispettivamente nelle file della Uilcom -UIl. provinciale di Salerno e Slc – Cgil  sempre di Salerno, mentre hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto, disposto dal Pubblico Ministero inquirente  per il medesimo capo di imputazione il sessantasettenne Tortora Pasquale, formalmente pensionato ma tuttora in rapporto di collaborazione con la Uilcom –Uil.

 

Le indagini dei Carabinieri sono partite allorquando un imprenditore operante nella produzione di etichette e stampati, alle cui dipendenze lavorano circa cinquanta  operai ed impiegati, in difficoltà economiche come troppo spesso avviene di questi tempi, ha denunciato ai militari di aver ricevuto richieste estorsive da parte dei citati sindacalisti  che già nel recente passato lo avevano costretto a corrispondere, suo malgrado, altre somme di danaro.

 

In sostanza i tre sindacalisti, facendo leva sulla “forza contrattuale” derivante dalla possibilità di provocare artificiosamente le agitazioni delle maestranze cagionando così ingenti danni di natura patrimoniale all’impresa, che deve rimanere necessariamente in attività per poter far fronte alle commesse senza le quali non potrebbe diversamente assolvere alle obbligazioni già contratte, principalmente il pagamento dei salari e dei fornitori, a partire dal maggio 2013 hanno iniziato ad esercitare pressioni per ottenere a titolo personale somme di denaro, naturalmente in contanti, quale compenso per la loro “rinuncia” ad intraprendere iniziative e lotte sindacali ingiustificate. In ben due occasioni l’imprenditore ha consegnato agli estorsori 8000 euro, 5000 la prima volta  e 3000 in una seconda, quest’ultima tranche addirittura nei primi giorni del mese di ottobre corrente.

La vittima ha rimosso ogni indugio e si è determinata a rivolgersi ai Carabinieri allorquando, credendo di non dover più temere alcunchè per la propria azienda in forza del denaro già versato, il 16 ottobre scorso i tre si sono nuovamente presentati a “battere cassa” prospettando ulteriori difficoltà ed attività ostruzionistiche in occasione della discussione per il rinnovo dell’ammortizzatore sociale della cassa integrazione di cui l’azienda da tempo beneficia, nonché interferenze nei processi che interessano l’azienda stessa, un ramo della quale è in procinto di essere “ dato in fitto”  ad altra azienda.

A questo punto i militari hanno predisposto un servizio finalizzato a cogliere sul fatto gli estorsori all’atto della consegna di ulteriori 3000 euro indebitamente richiesti, liberando in siffatto modo l’imprenditore vessato.

Il teatro dell’operazione è stata un’area di servizio di Salerno ove era stato convenuto l’incontro. Avvenuta la consegna i Carabinieri sono prontamente intervenuti arrestando in flagranza di reato due dei tre malfattori mentre il terzo veniva fermato poco dopo su decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dal P.M.

I tre sono stati tradotti presso il carcere di Salerno Fuorni a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui