Neanche un chilometro di strada, dissestata, piena di buche e piena di rifiuti di ogni tipo: buste di plastica, vecchi televisori a tubo catodico, calcinacci, pneumatici, ceramiche da bagno e lamiere. Si presenta così via Martiri di Nassirya, a Pagani, in provincia di Salerno. Era una strada senza nome dell’area industriale, nella periferia della cittadina campana. Nel 2008 fu intitolata in pompa magna ai militari italiani che nel 2003 persero la vita in Iraq. Dall’anno successivo l’amministrazione cittadina è stata scossa da un terremoto giudiziario, finendo per essere commissariata.

Con l’arrivo del commissario prefettizio prima e della commissione straordinaria per infiltrazione mafiosa è cominciata un’epoca di austerity con tagli delle spese comunali. Via Martiri di Nassirya è stata abbandonata a sé stessa, niente più pulizia. Da allora cittadini con poco senso civico hanno cominciato a riversare rifiuti di ogni tipo, trasformando la strada in una discarica a cielo aperto. La targa ai caduti, posta per rendere omaggio al sacrificio dei militari, assume ora il sapore di una beffa, considerando lo stato in cui versa l’area. Quello che doveva essere un’occasione per riflettere e per non dimenticare, è diventato un monumento all’emergenza ambientale, con ricadute disastrose sul tessuto economico. Gli imprenditori della zona hanno denunciato a più riprese il degrado sempre maggiore dell’area, minacciando di spostare le loro aziende. ”Non so che cosa altro fare – lamenta Salvatore Maresca, titolare della ”Sal.Mar” -, ho fatto decine di denunce a vigili urbani, carabinieri, sindaci prima e commissari dopo, nessuna riposta”. L’imprenditore è estremamente amareggiato e confessa che ormai l’unica soluzione che gli sembra di poter trovare è cambiare la sede della sua azienda, lasciandosi alle spalle i ”Martiri di Nassirya”.

 

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