Le proposte contenute nel Job Act promosso dal segretario del Pd Matteo Renzi, anche se non ancora definitive, rappresentano ”un nuovo programma” e sembrano ”andare nella direzione auspicata dall’Ue in questi anni”. Così il commissario Ue per il Lavoro, Laszlo Andor, in una conferenza alla rappresentanza della Commissione UE in Italia. Per Andor, infatti, occorre ”rendere il mercato del lavoro più dinamico ed inclusivo, affrontando i temi delicati della disoccupazione giovanile e dell’occupazione delle donne”. Tra le questioni che incidono di più sulla situazione italiana il commissario Ue sottolinea: ”L’eccessiva segmentazione del mercato del lavoro”, ”il gap generazionale tra le persone colpite dalla disoccupazione”. Quindi Andor ribadisce come il Job Act ”stia andando nella direzione sostenuta dall’Ue nell’ultimo periodo” anche se ”aspettiamo i dettagli”.
Una proposta su contratti e tutele ad essi collegate non nuova e che va dettagliata meglio. Così il ministro del Lavoro Giovannini giudica il Job Act del segretario Pd Renzi, e aggiunge che “molte delle proposte nella lista prevedono investimenti consistenti”. Replica indirettamente il sindaco fiorentino rimarcando che si tratta di una bozza, e torna a chiedere “idee, critiche e commenti”: la definizione il 16 gennaio, poi sarà documento tecnico. Polverini: il job act di Renzi? Sembra l’Ikea, tanta paccottiglia e qualcosa d’utile, ma difficile da montare.
”Ne dobbiamo discutere ma siamo tendenzialmente favorevoli”. Così il segretario della Cisl Raffaele Bonanni, intervistato da Skytg24, commenta le prime indicazioni sul Jobs Act del segretario Pd Matteo Renzi. Bonanni ha rilevato come la ”flessibilità” va bene ”a patto che venga pagata di più” e piace l’idea ”di dare forza a un solo contratto ed eliminare quei contratti civetta che servono solo per pagare meno le persone, specie giovani”.
La Cgil ha iniziato a vedere le proposte “del cosiddetto job act: avremmo sperato in una maggior ambizione, a partire ad esempio dalla creazione del lavoro o dalle risorse, penso alla patrimoniale, ma è già importante che il tema del lavoro sia tornato al centro”. Lo ha detto Susanna Camusso a margine dell’ assemblea dei delegati toscani. “Che si dica esplicitamente che bisogna ridurre le forme del lavoro è una novità assolutamente inaspettata: fino ad oggi lo dicevamo solo noi”, ha aggiunto il segretario Cgil commentando uno dei punti delle proposte sul job act annunciate da Renzi. “Credo sia materia – ha proseguito – sulla quale si potrà sicuramente discutere”. Tra la Cgil e il Partito Democratico “ci sono contatti, componenti delle segreterie che si incontrano”. “Non è un evento mediatico, è un lavoro che si fa puntualmente per vedere se ci sono punti di coincidenza”. Poi a chi le chiedeva se avesse in programma un incontro oggi a Firenze con il segretario del Pd Matteo Renzi, ha risposto: “No, ho altri impegni e poi mi risulta che lui sia a Roma”.
Intanto il segretario del Pd Matteo Renzi torna a chiedere contributi di “idee, critiche e commenti” per la definizione del job act e a rimarcarne il percorso. Lo fa con un tweet di poco fa: “Il #jobsact è una bozza che sarà definita il 16 gennaio e poi diverrà documento tecnico”, scrive Renzi concludendo che sono “gradite idee, critiche, commenti. Email matteo@matteorenzi.it”.