“Nicola Cosentino nel 2009 era interessato ai lavori di realizzazione dell’aeroporto di Grazzanise e a quelli di ampliamento del porto di Villaggio Coppola a Castel Volturno oltre al progetto di costruzione a Casal di Principe del centro commerciale ‘Il Principe (mai edificato, ndr)’. Me lo disse Nicola Schiavone, figlio di Sandokan”.
Lo ha riferito il collaboratore di giustizia, ex killer del clan dei Casalesi, Francesco Della Corte sentito durante il processo in corso al tribunale di Santa Maria Capua Vetere a carico dell’ex sottosegretario. Cosentino oggi non era in aula, contrariamente alle altre udienze tenute prima e dopo il periodo di restrizione della libertà (otto mesi da marzo a novembre 2013 tra carcere e arresti domiciliari). Rispondendo in video-conferenza alle domande del pm della DDA Alessandro Milita, Della Corte (attualmente detenuto, ndr) ha poi spiegato, riferendo le confidenze di Schiavone jr, “che il clan voleva il 3,5-4% a titolo di tangente sull’importo complessivo di ogni lavoro ed in più, grazie all’interessamento di politici come Nicola Cosentino e Nicola Ferraro (ex consigliere regionale Udeur condannato per concorso esterno), far lavorare le proprie ditte. Poco dopo fui arrestato e non so come si è evoluta la situazione”. Della Corte ha però precisato “che il legame tra il clan e Cosentino è frutto di una mia supposizione in quanto da Casal di Principe, sino dall’inizio degli anni ’80, è sempre arrivato l’ordine, prima da Antonio Bardellino, poi da Francesco Bidognetti, di appoggiare alle elezioni Nicola Cosentino. Ma non so indicare favori concreti fatti da Cosentino al clan”. In un’aula di tribunale resa gelida a causa del non funzionamento del sistema di riscaldamento, il pm Milita ha poi rinunciato all’esame del pentito Oreste Spagnuolo. Si tornerà in aula il 10 febbraio prossimo (ore 10.30).