I finanzieri di Agropoli stanno sequestrando beni mobili e immobili per circa 72,5 milioni di euro in 8 regioni d’Italia (Campania, Lazio, Abruzzo, Marche, Toscana, Emilia Romagna, Lombardia e Veneto) a un gruppo criminale che, attraverso società degli imprenditori del Salernitano Padovani, ha messo in piedi una “frode carosello” transnazionale da oltre 140 milioni di euro. Uno dei fratelli Padovani è stato arrestato. Per gli altri due è stato emesso mandato d’arresto europeo in Svizzera. I beni immobili a cui i finanzieri stanno mettendo i sigilli sono complessivamente 54. Tra questi figurano sette stabilimenti industriali, una prestigiosa villa sulla Costiera sorrentina e cinque appartamenti di lusso tra Napoli e Roma.
A questo si aggiungono disponibilità finanziarie e 18 partecipazioni. I sequestri riguardano anche una quota pari al 77 per cento di una società controllata spagnola del gruppo Padovani, leader europea nella produzione e distribuzione di banda stagnata. Il gruppo Padovani, in Italia in crisi finanziaria, ha sede operativa a Castel San Giorgio (Salerno) e società controllate in Svizzera, Belgio, Spagna, Polonia, Slovacchia e Romania. Nella “frode carosello transnazionale” sono state inserite due società italiane riconducibile al gruppo guidato dai fratelli Padovani e altre nove imprese estere, le cosiddette “cartiere”, con sedi dichiarate in Gran Bretagna, Romania, Bulgaria, Tunisia, Belgio, Svizzera ed Emirati Arabi Uniti. In carcere è finito Giovanni Padovani, 54 anni; i mandati d’arresto europei sono stati emessi, invece, nei confronti di Vittorio e Francesco Padovani, rispettivamente di 60 e 62 anni. Con i fratelli Padovani sono indagate altre 14 persone, tra cui figurano cinque professionisti di Salerno, Napoli e Roma.