“44 a settembre, tante sarebbero il numero di edizioni del Festival Settembre al Borgo, compresa quella di questo anno. Ma riuscirà il festival casertano a spegnere la quarantaquattresima candelina? Chi può saperlo? Fatto è che non se ne parla ancora.
Ma sono sicuro che tra luglio ed agosto, ripartirà il tran tran tipico degli insospettabili componenti dell’Associazione Salvatori Festival. Dapprima in modo sommesso giusto per sondare il terreno, poi i toni si alzeranno ed in maniera disordinata si griderà allo scandalo, partiranno gli scioperi della fame e le catene umane, tutto affinché avvenga il miracolo, il coup de theatre, … la mandrakata! Ma può uno dei festival più “vecchi”di Italia rischiare di non rinascere ogni anno? Eppure è così. Intanto, la politica locale si arrovella le meningi su come lasciare un proprio segno nella proposta culturale cittadina, continuando a proporre turn over di direttori artistici o consulenti scientifici, affinché anche un loro pupillo possa godere del suo quarto d’ora di celebrità, e se lo diceva Andy Warhol allora vuol dire che quel quarto d’ora è un diritto sacrosanto. Ma di Settembre al Borgo, oggi ancora nessuno ne parla. Ma chi lo dovrebbe poi organizzare questo benedetto festival? La Provincia o il Comune? A dire il vero, nessuno dei due Enti, almeno pubblicamente, si sta strappando i capelli da testa per trovare una soluzione, spero non se ne escano con quelle proposte di surrogati che tanto amano i benpensanti casertani. Ed allora, quale potrebbe essere la soluzione? Ultimamente, ho partecipato ad uno dei – tavoli per il turismo, quelli che ciclicamente vengono costituiti al Comune di Caserta, ai quali siedono la maggior parte dei portatori di interesse o stakeholders (per quelli che parlano bene), insomma Confindustria, Camera di Commercio, Confesercenti solo per ricordarne alcuni. Bene, ascoltando e traendone le risultanze, mi è sembrato di cogliere una voglia di partecipazione, da parte dei convenuti alla discussione, alle dinamiche che potrebbero essere o diventare volano per un maggiore incoming. Volontà forte, di cui parte di questa traspariva anche da un loro documento condiviso. Allora, quale migliore occasione per salvare la nostra amata kermesse, se non quella di condividere l’onere e l’onore di organizzarlo con tutti coloro che finora hanno sempre chiesto di dare un contributo alla causa. Sicuri, certamente in buona fede, che un loro apporto potrebbe essere decisivo per compiere quel salto di qualità, affinché anche Settembre al Borgo possa finalmente diventare come i festival di Ravello o Giffoni, che vivono di luce propria ed anche di sovvenzioni mirate, essendo ormai manifestazioni storiche. Una Fondazione, della quale il Comune dovrebbe essere membro di diritto, almeno se non perché è il padrone di casa. La mia non vuole essere una provocazione, bensì una proposizione, una proposizione positiva e costruttiva. E non se ne uscisse qualcuno con la storia del marchio, perché potrei rispondergli – Chiedete e vi sarà dato.”
Edgardo Ursomando
Consigliere Comunale Caserta