“Resto nel Movimento, con loro sono nato e con loro morirò. A meno che mi vogliano condannare senza giusto processo”. Così il senatore M5S Bartolomeo Pepe, intervistato da Repubblica, interviene sulla ‘sfiducia’ ricevuta dalla base e sul rischio di essere espulso dai grillini. Pepe afferma di non aver mai disatteso la linea stabilita dal Movimento; “mi facessero sapere – continua il senatore – quali sono le accuse, così mi posso difendere”. Ed attacca: il metodo utilizzato è “devastante”, “è il metodo Boffo in azione. La macchina del fango”. Pepe, facendo riferimento alla riunione degli attivisti napoletani che domenica lo ha sfiduciato, attacca Roberto Fico: “ha indetto la riunione. Al Vomero, la zona dove abita. Ha preparato un blitz”. Infine, alludendo al braccio di ferro che lo contrappone a Fico e alla senatrice Wilma Moronese, afferma: “è chiaro che pago una guerra aperta da tempo. Se poi sono antipatico a Fico, ditelo. E se non posso criticare che Moronese abbia assunto il compagno, ditelo”. “L’avversione di Roberto Fico nei miei confronti è nota da tempo poiché sulle sue qualità politiche sono stato sempre esplicitamente e lealmente scettico”.