Un ottimo Maddaloni deve arrendersi al più quotato Scafati, senza demeritare assolutamente sul campo. Anzi, con qualche maggiore responsabilità da parte degli arbitri su alcuni fischi decisivi del match, avrebbero potuto vedere il risultato al contrario. Ma non fa nulla, quel che resta è decisamente la prestazione della squadra, onorata di poter affrontare una società blasonata come lo Scafati, ma che l’onore delle armi se l’è conquistato meritatamente sul legno.

 

Pronti, partenza e via, sono i padroni di casa che partono a spron battuto trovando delle ottime soluzioni in attacco, anche se aiutati in qualche circostanza dal ferro. È l’approccio alla gara che fa totalmente la differenza sul parquet, con i maddalonesi che sbagliano davvero poco o nulla, proprio come preparato in settimana. Gli ospiti provano anche a pressare a tutto campo, in modo comunque molto blando, per far perdere qualche secondo prezioso all’attacco di casa, ma questo non sembra scalfirli minimamente, tanto da raggiungere ad un giro di lancetta dalla conclusione del primo quarto il massimo vantaggio (20-13).

 

Nella seconda frazione lo Scafati prendere sempre più campo. I locali subiscono un momento di sbandamento e così a metà periodo sono quelli in casacca colorata a passare in vantaggio (23-25). Ciò che maggiormente s’inceppa per il Maddaloni è l’attacco. Purtroppo qualche granello di sabbia manda in tilt la manovra offensiva calatina, che fa una fatica enorme a costruirsi tiri puliti e piedi a terra, il più delle volte costretta alla conclusione della disperazione sullo scadere dei 24″. L’area è poi intasata, e quindi di penetrazioni per arrivare al ferro se ne vedono di rado. Su questa falsariga, lo Scafati prende il largo chiudendo in vantaggio quando le squadre tornano negli spogliatoi (28-34).

Al rientro in campo, gli ospiti sembrano non voler abbassare la guardia, raggiungendo il massimo vantaggio sul 28-36. I calatini, però, non ci stanno, si rimboccano le maniche e si dannano in difesa. Per lo Scafati diventa arduo tirare liberamente, e nonostante la stazza e la fisicità maggiore, palloni giocabili nel pitturato se ne vedono sempre di meno. Dalle tante palle recuperate, il più delle volte strappando praticamente la sfera dalle mani degli avversari, il Maddaloni lancia la propria rimonta, mangiucchiando un punticino alla volta. La reazione degli scafatesi non tarda ad arrivare, e pur soffrendo le proverbiali sette camicie, arrivano al pit stop del 30′ avendo cinque lunghezze di vantaggio (44-49).

La volata, però, è stata ormai lanciata dai ragazzi di coach Massimo Massaro, che costringono lo Scafati a sudare ad ogni singolo possesso in attacco, e a fare gli straordinari in difesa per reggere l’impeto casalingo. Nonostante questo, il punteggio era sempre in favore dei viandanti. Purtroppo al Maddaloni mancava la zampata che gli potesse far mettere il naso avanti, sprecando chance più volte. L’occasione è arrivata a 4′ dal termine della contesa, sul 55-54. È qui che gli arbitri non hanno avuto polso, ingarbugliando il gioco e fischiando dove faceva comodo. A 22″ dal termine lo Scafati ha realizzato il canestro del vantaggio (58-59), mentre esattamente a 1 secondo e 7 decimi dalla fine il Maddaloni ha costruito un attacco dalla rimessa per Garofalo, che pur tentando la conclusione in avvicinamento non è riuscito a pareggiare la contesa.

 

 

Gruppo Ventrone Maddaloni-Givova Scafati 58-60

Maddaloni: Ragnino n.e., Piscitelli 2, Mastropietro n.e., Moccia, Desiato 22, Loncarevic 7, Garofalo, Rusciano 9, Greco 4, Chiavazzo 14, All. Massaro.

Scafati: Di Capua 4, Izzo, Zaccariello 15, Antonelli 8, Requena 10, Gamaleri n.e., Chiacig 12, Ruggiero 9, Moruzzi 2, Matrone, All. Sorgentone

Parziali: 20-16; 28-34; 44-49.

Arbitri: Stefano Quaia di Milano e Luigi Borghi di Cucciago (CO).

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui