Se l’accordo di Pomigliano dovesse essere esteso a tutti i 72 mila lavoratori del Gruppo Fiat ”questo e’ un problema di tutto il sindacato e di tutti i lavoratori di questo Paese perche’ vuol dire aprire la strada alla balcanizzazione delle relazioni, all’aziendalismo e ad un ritorno all’800 del sistema delle relazioni sindacali”.

E’ quanto ha detto il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini chiudendo la manifestazione delle tute blu delle Cgil a supporto dello sciopero regionale dei metalmeccanici. ”La Fiom non firmera’ mai accordi, da nessuna parte, di questa natura, ha, quindi, aggiunto Landini rilevando che ”e anche dove e’ maggioranza non firmera’ accordi che impediscono ai lavoratori di scegliere il sindacato piu’ opportuno”. Se la Fiat estendera l’accordo di Pomigliano a tutto il gruppo secondo Landini ”vuol dire che c’e’ un peggioramento generale e che nell’azienda non esiste piu’ la liberta sindacale”. ”L’uscita da questa crisi c’e’ se si investe sul lavoro e, invece, quello che sta avvenendo – ha poi sostenuto il leader della Fiom – e’ che, in nome della Fiat, e’ stata fatta una legge che permette a qualsiasi impresa di non applicare piu’ i contratti e derogare, a livello aziendale, da qualsiasi parte” Per Landini, dunque, se questo viene permesso alla Fiat per quale ragione le altre imprese non dovrebbero farlo? E’ un elemento – ha sottolineato – che fa tornare indietro il nostro Paese e ci porta di fronte ad una situazione non accettabile”.

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