Il campeggio No Tav della Val Susa chiude i battenti ma la protesta contro la linea ad alta velocita’ Torino-Lione va avanti. Succede nell’ultima domenica di luglio, nell’area della Maddalena di Chiomonte, a poche decine di metri dai cancelli presidiati dalle forze dell’ordine, attrezzata per ospitare i contestatori.

E dopo due mesi e mezzo di tensioni e disordini (con piu’ di 300 feriti) e la manifestazione pacifica di ieri, Alberto Perino, uno dei leader del movimento No Tav, e’ lapidario. ”Ora – dice – i toni si devono abbassare da parte di tutti e dovrebbe cominciare il piu’ forte, cioe’ le forze dell’ordine”. ”Oggi – aggiunge – smobilita il campeggio No Tav, ma il presidio da parte dei comitati continuera’, almeno finche’ non ce lo smonteranno. Nel caso, pero’, lo rifaremo. Noi siamo come la Fenice, continueremo a rigenerarci”. Il Movimento tornera’ a presidiare anche la zona della baita, il luogo simbolo della protesta degli ultimi mesi. ”Sara’ – spiega Perino – un punto d’appoggio per le proteste future nel luogo dove dovranno fare i lavori”. Quei lavori che – sostengono i No Tav – finora non sono mai iniziati. ”Il cantiere non esiste – dice Perino – e’ una balla colossale: la galleria dovrebbe sorgere in un luogo diverso”. Le prove di dialogo sono solo all’inizio, dopo tante tensioni, e la strada appare in salita, anche se la manifestazione pacifica di ieri induce il vicepresidente della Commissione di vigilanza Rai, l’on.Giorgio Merlo (Pd) a dire che in Val Susa ”finalmente abbiamo registrato una pagina di democrazia”. Anche oggi in Val Susa la giornata e’ trascorsa tranquilla. Per tutto il giorno, all’interno del campeggio l’atmosfera e’ stata quella di un temporaneo ”rompete le righe”. I No Tav – tra i quali anche giovani francesi, spagnoli, belgi fiamminghi e inglesi – hanno smontato le tende e trascorso la giornata a chiacchierare. Il presidio e’ stato allestito come un campeggio vero e proprio, con tanto di tenda da campo adibita a cucina, un chiosco che funge da bar (i proventi, come indicato sul bancone, serviranno per comprare un nuovo camper al posto di quello ”bruciato dalla Polizia”), un tendone mensa, i banchetti del merchandising, i bagni chimici, un palco per i concerti (ieri sera era in programma uno spettacolo dedicato a Gigi Meroni, compianto campione granata) e vari spazi per le discussioni. Il variegato popolo No Tav – dalle signore attempate con il cane al guinzaglio fino ai giovani dei centri sociali – in coro promette ancora ”battaglia”, lanciando lo slogan ”A sara’ dura”. Gli fa eco, da Cervinia, dove si trova per il Cervino Cinemountain, lo scrittore Erri De Luca. ”La lotta della Val Susa – dice – ha tutte le ragioni e la forza per vincere”. Per lui e per l’intero movimento la manifestazione pacifica di ieri e’ motivo d’orgoglio e di speranza.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui