PORTICI – C’e’ il ‘caro gasolio’ alla base della protesta dei pescatori al Porto del Granatello di Portici (Napoli) ma anche le norme comunitarie ritenute penalizzanti per il comparto, tra cui la licenza a punti entrata in vigore all’inizio del 2012. Questa mattina i pescatori hanno consegnato in Capitaneria i documenti di bordo per dichiarare lo stato di agitazione e accedere ad un fondo di disoccupazione. Da lunedi’ al Porto Š tutto fermo, i pescherecci non vanno per mare col risultato che il prodotto fresco non arriva sui mercati.

”Ci stanno affamando, non riusciamo a contenere i costi e ad arrivare a fine mese” hanno spiegato in gruppo i pescatori che, indossando giubbotti di salvataggio hanno dato vita ad un corteo dal Porto fino al Municipio, in via Campitelli. E nei giorni di agitazione dell’intero comparto, anche la richiesta di vigilare sul prodotto ittico in circolazione. Un gruppo di pescatori, rappresentato da Remigio De Gaetano in qualita’ di presidente dell’Associazione Marinerie d’Italia, ha chiesto al locale dipartimento di prevenzione dell’Asl Na1 di ”effettuare ad horas controlli sanitari straordinari nelle pescherie cittadine affinche’ siano tutelati i consumatori circa la qualita’del pescato venduto”. Ad ascoltare le istanze dei pescatori, c’era anche l’assessore comunale all’Ambiente e ai Servizi Portuali Franco Santomartino che, presente al corteo, successivamente ha ricevuto una delegazione nel suo ufficio in via Campitelli. Nel corso della riunione si e’ fatto il punto sui problemi del comparto e sulle ipotesi per migliorare il lavoro dei pescatori: tra queste l’idea di dare vita al ‘Pesce a miglio zero’ ovvero ad un mercato dal produttore al consumatore che garantisca trasparenza e tracciabilita’ del prodotto. La vendita diretta permetterebbe di abbattere i costi eliminando tutti i passaggi intermedi. Di questo e di altre problematiche i pescatori ne discuteranno piu’ diffusamente in un incontro in programma sabato alle 11 con il sindaco Vincenzo Cuomo e lunedi’ 29 gennaio alle 18 con Vito Amendolara, consigliere del presidente della Regione Campania Caldoro per l’Agricoltura.

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