Il Comitato Don Peppe Diana esprime rammarico per la sospensione del servizio offerto dalla comunità pubblica per minori “Don Peppe Diana” dei Colli Aminei. “ Non entriamo nel merito del provvedimento del dipartimento di giustizia minorile- commenta il coordinatore Valerio Taglione- ma è chiaro che la chiusura di una struttura che porta il nome di Don Peppe, nel cui segno da tempo è in atto un percorso di rinnovamento e di risveglio delle coscienze, rappresenti per noi tutti motivo di grande dispiacere”.

Lo scambio avvenuto negli anni fra la comunità dei Colli Aminei e il Comitato Don Peppe Diana, assieme all’ associazione Libera- coordinamento di Caserta, è stato segnato da tappe dense di significato. Decine di minori della comunità hanno solcato i beni confiscati della provincia casertana, lavorando nei terreni della fattoria Terre di Don Peppe Diana a Castel Volturno e nei campi agricoli di Casal di Principe, sottratti alla camorra e restituiti alla collettività. Hanno partecipato attivamente ai campi Estate Liberi, incontrando magistrati, testimoni di giustizia, imprenditori antiracket, associazioni. Hanno vissuto, i ragazzi della comunità Don Peppe Diana, esperienze che li hanno portati ad interfacciarsi con giovani provenienti da tutt’Italia, in un’eccezionale contaminazione sociale e culturale. Dinanzi alla chiusura di una comunità, che ha avuto la sensibilità di rendere i minori protagonisti del progetto di cambiamento teso a trasformare le terre di camorra in terre di Don Peppe Diana, il Comitato non può che ribadire la più profonda amarezza.

“L’augurio- auspica Taglione- è che si trovi presto una soluzione in grado di salvare le realtà positive, trovando il giusto compromesso con le esigenze di contenimento della spesa. Il nostro territorio – conclude- ha bisogno di comunità pubbliche che facciano bene il proprio lavoro, promuovendo efficaci percorsi rieducativi e riabilitativi dei minori”.

 

 

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