PIEDIMONTE MATESE – Nelle ultime ore, nel corso di una serie di operazioni e indagini coordinate dalla Compagnia Carabinieri di Piedimonte Matese e condotte dai militari delle locali Stazioni in collaborazione con il Nucleo Operativo e Radiomobile, cinque persone sono finite nei guai per reati che vanno dalla violazione di domicilio alle minacce, dall’omessa custodia di armi e munizioni al trasporto e smaltimento illecito di rifiuti speciali, dalla violazione agli obblighi di assistenza familiare ai reati in materia di sicurezza stradale.

A Piedimonte Matese, O.S., 45enne di origine ucraina, dopo essere stata assunta come badante da parte di un pensionato, 86enne del luogo, era stata licenziata da quest’ultimo in quanto lo stesso subiva quotidianamente maltrattamenti da parte della badante. Quest’ultima però, dopo essersi impossessata delle chiavi di casa del pensionato, si era introdotta arbitrariamente all’interno dell’abitazione rifiutando di andarsene. Sono così intervenuti i Carabinieri che hanno denunciato la donna alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere per violazione di domicilio.

A Fontegreca, nei confronti di L.C., 40enne del luogo, è scattata una denuncia da parte dei Carabinieri per minaccia e violazione degli obblighi di assistenza familiare, in quanto minacciava ripetutamente di morte e ometteva di versare l’assegno di mantenimento a favore della ex consorte e della figlia minore.

A Dragoni, P.R., 60enne del posto, dovrà invece rispondere del reato di omessa custodia di armi e munizioni. L’uomo secondo quanto accertato dai militari, aveva lasciato completamente incustoditi nella camera da letto del nipote quindicenne, un fucile automatico calibro 12 e ventidue munizioni, che aveva legalmente acquistato. L’arma e le munizioni rinvenute sono finite sotto sequestro.

A Sant’Angelo d’Alife, in zona ricadente nel Parco Regionale del Matese, sottoposta a severi vincoli paesaggistici e di tutela ambientale, G.G., 25enne e D.N., 22enne, entrambi di Napoli, sono stati sorpresi mentre trasportavano a bordo di un autocarro Fiat Iveco, circa dieci quintali di rifiuti speciali, anche di tipo pericoloso. I due giovani sono finiti nei guai per trasporto e smaltimento illecito di rifiuti speciali, mentre indagini sono tuttora in corso per accertare la provenienza e la destinazione del pericoloso carico, finito sotto sequestro insieme al mezzo di trasporto. Un occhio di riguardo è stato infine rivolto alla tutela della sicurezza stradale, con l’istituzione di numerosi posti di blocco per prevenire e reprimere quei comportamenti indisciplinati spesso causa di gravi incidenti stradali. Oltre un centinaio i veicoli con rispettivi conducenti e passeggeri sottoposti ad accertamento, numerose le violazioni contestate per infrazioni alle norme del codice della strada, mentre due sono state le autovetture sottoposte a sequestro perché sprovviste di copertura assicurativa.

 

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