Nelle prime ore della mattinata odierna, in San Cipriano d’Aversa , Napoli, Benevento, L’Aquila e Frosinone, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Caserta stanno dando esecuzione ad un provvedimento di custodia cautelare in carcere, emesso dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 5 indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di estorsione in concorso aggravata dall’utilizzo di armi e di detenzione e porto illegale di armi, con l’aggravante dell’aver commesso i fatti con metodo mafioso ed al fine di favorire l’organizzazione camorristica del clan “dei casalesi”, in particolare la fazione riconducibile Antonio Iovine, detto “o’ ninno”. Gli arrestati sono Renato Caterino detto ‘o ciuco’, Massimo Diana detto ‘maruzziell’, Marco Simonetti detto ‘o mussato’, Oreste Reccia detto ‘recchie e lepre’, ed Antonio Cerullo ‘o’ putecar’.

Ha pagato in più tranche una tangente da 85 mila euro l’imprenditore edile vittima di estorsione e minacce da parte degli uomini dell’ex boss dei Casalesi, oggi collaboratore di giustizia, Antonio Iovine “o’ ninno”, cinque dei quali arrestati questa mattina dai carabinieri di Caserta su ordine del Gip di Napoli. Quattro degli indagati erano già detenuti, uno era ai domiciliari. Dalle indagini coordinate dalla Dda di Napoli è emerso che l’imprenditore, che stava realizzando una serie di appartamenti, aveva ricevuto una richiesta estorsiva iniziale di 200 mila euro. Da lui si recarono gli uomini del boss dopo la cattura di quest’ultimo, avvenuta nel dicembre 2010. Iovine infatti aveva lasciato ai suoi fedelissimi i nominativi degli imprenditori cui fare visita nel caso fosse stanato dalle forze dell’ordine. L’ imprenditore subì anche gravi intimidazioni; gli appartenenti al gruppo Iovine spararono davanti alla sua abitazione. Nell’indagine sono state determinanti le dichiarazioni dello stesso Iovine

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