MARCIANISE – La squadra mobile di Caserta ha arrestato stamani Pietro Iulio, 32 anni, ritenuto affiliato al clan Belforte di Marcianise (Caserta) con l’accusa di incendio ed estorsione aggravati dal metodo mafioso. Atti intimidatori eseguiti nei mesi scorsi a Cervino, nel Casertano, insieme ad altri quattro esponenti della cosca, nei confronti di esponenti politici e impiegati comunali colpevoli di non avere concesso il reddito di cittadinanza (un contributo comunale per gli affitti), alla moglie di uno degli affiliati.

A Iulio gli agenti – guidati dal vice questore aggiunto Angelo Morabito – hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura Antimafia partenopea. Per quei reati Iulio era già stato arrestato insieme a Giuseppe Di Nuzzo, 38 anni (detenuto); Palladino Spallieri (per sua moglie si pretendeva l’agevolazione), e Giorgio e Andrea D’Albenzio, padre e figlio, rispettivamente di 52 e 33 anni. Per “difetto di gravi indizi di colpevolezza”, però, il Riesame lo scarcerò. Per quei fatti, lo scorso 29 ottobre, Iulio è stato condannato a tre anni e sei mesi di reclusione. Con il suo arresto si concludono le indagini che hanno fatto luce sulle attività estorsive del gruppo D’Albenzio del clan Belforte, soprannominati “i mazzacane”, attivo nel comprensorio casertano tra Marcianise, Maddaloni, San Felice a Cancello, Santa Maria a vico, Cervino e zone limitrofe. Le attività investigative hanno consentito di scoprire le attività estorsive del clan ma anche i mandanti e gli esecutori materiali di una serie di atti intimidatori, di matrice estorsiva, e danneggiamenti, consumati nei mesi scorsi a Cervino nei confronti di esponenti politici locali e impiegati comunali.

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