Quattro estorsori arrestati con l’accusa di praticare il ‘pizzo di Ferragosto’. La confisca di beni per un valore di 12 milioni di euro. La caccia ai latitanti nella zona di Casapesenna, nel Casertano.

Un triplice colpo alla fazione dei Casalesi guidata dalla primula rossa Michele Zagaria l’obiettivo dell’operazione coordinata oggi dai pm della Dda di Napoli, Catello Maresca, Raffaello Falcone, Marco Del Gaudio. Per il procuratore della Repubblica di Napoli, Giovandomenico Lepore, quella condotta oggi da carabinieri, polizia e finanza, e’ ”una straordinaria e vasta attivita’ di controllo del territorio”. Nel primo caso sono stati bloccati gli esattori del pizzo del gruppo che da commercianti e imprenditori edili si facevano consegnare 1.500 euro per il prossimo Ferragosto dopo analoghe richieste a Pasqua e Natale. Un modo per alimentare la liquidita’ del clan. L’indagine ha svelato anche che in alcuni casi, a Teverola e Carinaro, affiliati al clan avevano esploso colpi d’arma da fuoco contro le serrande dei negozi ed in alcuni casi fatto deflagrare rudimentali ordigni esplosivi. Un’attivita’ illecita bloccata grazie, sottolinea il pm Maresca, alla collaborazione delle vittime che hanno confermato le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia. Tra le persone fermate oggi anche Nicola Di Martino, nuovo referente dell’agro aversano della fazione Zagaria. La confisca dei beni, spiega ancora Maresca, consente di ”bloccare in maniera piu’ strutturale rispetto al sequestro” beni, conti correnti, immobili e societa’ riconducibili direttamente o indirettamente a Michele Zagaria e in questo caso di proprieta’ del fratello Carmine, degli imprenditori Luigi e Vincenzo Abbate e di Salvatore e Raffaele Nobis. La confisca e’ scattata a seguito della recente sentenza di condanna emessa dal gup nei confronti dei destinatari del provvedimento eseguito oggi e che ha trasformato appunto il sequestro in confisca. Sempre oggi sono state effettuate una serie di perquisizioni a Casapesenna. Si cercano persone che potrebbero aver favorito la latitanza di Zagaria. L’obiettivo e’ quello della caccia ai latitanti e naturalmente di dare un segnale forte alla criminalita’ sulla presenza dello Stato sul territorio.

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