L’attivita’ informativa dell’intelligence ”ha confermato la progressiva affermazione, nelle principali aree metropolitane, di articolate aggregazioni giovanili banditesche di matrice cinese e sudamericana, alimentate dal crescente bacino di giovani connazionali emarginati e disoccupati”.

Le bande asiatiche ”gestiscono attivita’ illecite incentrate soprattutto sul traffico di droghe sintetiche, sullo sfruttamento sessuale e sul controllo del gioco d’azzardo e delle estorsioni, avvalendosi anche dei consolidati rapporti con altri circuiti presenti nei Paesi del nord e del centro Europa”. E’ quanto sottolineano i servizi di sicurezza nella Relazione annuale sulla politica dell’informazione per la sicurezza. Le gang latino-americane, invece, ”appaiono risolute ad imporre il controllo del territorio e delle attivita’ illecite in seno alle diaspore di riferimento ed hanno dato luogo a violente contrapposizioni a Genova, Milano e Perugia. Nel corso dell’anno si sono delineati progressivi rapporti con analoghe ma piu’ strutturate formazioni presenti in Europa e in madrepatria, in grado di veicolare sul territorio nazionale disegni criminali di maggior respiro, sebbene sempre legati al controllo delle attivita’ all’interno delle diaspore sudamericane”. All’attenzione dell’intelligence, poi, ”le organizzazioni etniche di matrice balcanica, che appaiono dotate di un marcato profilo paramilitare e di elevati livelli di efficienza e di aggressivita’ nei settori del narcotraffico, dell’immigrazione clandestina, del traffico di esseri umani, dello sfruttamento della prostituzione, del riciclaggio e del gioco d’azzardo. Potendo beneficiare di un discreto livello di radicamento nel tessuto sociale, sono da tempo protagoniste di un trend evolutivo che ha permesso loro sia di instaurare rapporti di collaborazione con organizzazioni autoctone ed esogene gia’ operanti in Italia, sia di rendersi autonome nella gestione dei traffici illeciti”. ”La criminalita’ russofona” appare ”in rapida espansione dimostrandosi in grado di esercitare un forte controllo sulle attivita’ illegali delle diaspore di matrice est-europea e di effettuare mirati e cospicui investimenti ai fini di riciclaggio anche nel nostro Paese”. Quanto alla criminalita’ di origine africana stanziata sul territorio nazionale, ”impegnata per lo piu’ in attivita’ legate al traffico di sostanze stupefacenti, questa si caratterizza per la consolidata presenza di strutturate formazioni maghrebine, soprattutto nelle aree del nord e del centro Italia, oltre che per l’emersione di gruppi criminali provenienti dal Corno d’Africa che in talune piazze del Settentrione stanno penetrando il mercato dello spaccio anche in sovrapposizione ai piu’ radicati sodalizi maghrebini”. I network criminali transnazionali nigeriani, ”beneficiando di importanti ramificazioni a livello internazionale e, in talune aree meridionali, in collaborazione con consorterie criminali autoctone, specie nell’area campana e in Sicilia, mantengono inalterato -ri legge nella Relazione annuale- il dinamismo nel traffico degli stupefacenti, oltre che nello sfruttamento della prostituzione, nel traffico di esseri umani e nella falsificazione documentale”.

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