Il presidente di Ilva, Bruno Ferrante, “ha dimostrato, pur presentando ricorsi legittimi, discutibile e scarsa disponibilità a collaborare con l’ autorità giudiziaria, palesata soprattutto in maniera chiara con la volontà, o quantomeno l’interesse, a proseguire l’ attività produttiva”.

Lo scrive il Tribunale di Taranto.Il doppio ruolo di presidente dell’Ilva e custode giudiziario degli impianti sequestrati di Ferrante, secondo i giudici, “pregiudica la serena e compiuta esecuzione del sequestro ed introduce il rischio serio e concreto della possibile prosecuzione dell’attività produttiva”. Lo scrive il tribunale di Taranto, sottolineando che Ferrante “ha dimostrato, pur presentando ricorsi legittimi, discutibile e scarsa disponibilità a collaborare con l’ autorità giudiziaria, palesata soprattutto in maniera chiara con la volontà, o quantomeno l’interesse, a proseguire l’ attività produttiva, che darebbe luogo a protrazione o aggravamento di conseguenze dannose di reato, giunte, invero, già a livelli allarmanti”.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui