Si e’ inventato di essere stato sequestrato da quattro uomini per giustificare un furto di rame compiuto invece assieme a loro, suoi complici, in un deposito dell’Alta velocita’ ad Anagni, nel Frusinate, dove lavorava. Per questo un tecnico di Rete ferroviaria italiana (Rfi) e’ stato denunciato a piede libero dalla polizia ferroviaria di Roma assieme ai quattro e al presunto ricettatore del rame.

Recuperate tre tonnellate di cavi di metallo, per un valore di oltre centomila euro. Non tutto sarebbe stato rubato a Rfi. Secondo la ricostruzione fornita oggi in una conferenza stampa, sabato scorso alle prime ore del mattino un responsabile di zona di Rfi ha informato la Polfer di Colleferro (Roma) che un suo tecnico aveva detto di essere stato sequestrato davanti casa a Isola Liri (Frosinone) da quattro uomini. Questi l’avevano costretto ad accompagnarli al deposito Tav di Anagni – che serve la linea Av Roma-Napoli, di cui possedeva le chiavi. Qui avevano portato via un ingente quantitativo di cavi di rame. Alla scena davanti al deposito avevano pero’ assistito tre tecnici di Rfi che si trovavano sul posto per delle riparazioni; avevano notato il collega e preso il numero di targa del furgone degli sconosciuti. Sentiti i tre tecnici e convocato il ferroviere, la Polfer ha trovato contraddizioni nel suo racconto. Individuati ad Isola Liri i quattro complici dopo aver rintracciato il furgone con circa 100 chili di rame a bordo, il presunto sequestrato crollava e confessava il furto. In seguito, sempre a Isola Liri, nel giardino di casa di un 83enne sono state trovate circa tre tonnellate di rame, tra cui quello rubato, si suppone in varie occasioni, al deposito Rfi di Anagni, in tutto una tonnellata e mezza. Si pensa che l’anziano sia il ricettatore del gruppo. I sei componenti della banda sono stati denunciati a piede libero per furto – aggravato per il ferroviere – e ricettazione, oltre a gestione non autorizzata di rifiuti. Il dipendente di Rfi ha 47 anni. I suoi complici tra i 37 e i 50 anni, tutti italiani e con lavori saltuari. Alcuni hanno precedenti per reati contro il patrimonio. La procura di Frosinone ha delegato alla Polfer gli accertamenti su possibili altri colpi compiuti dal gruppo: Rfi aveva denunciato nei mesi scorsi degli ammanchi di rame dal deposito di Anagni.

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