Era l’anno dei Mondiali in Germania del 2006. La Nazionale italiana vince la Coppa del Mondo. Durante i festeggiamenti un uomo urta per sbaglio un ragazzino con una bandiera: viene ucciso poco dopo. Oggi, dopo 17 anni, i carabinieri eseguono due misure di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia: in manette sono finiti i fratelli Nicola e Luigi Torino. Hanno proceduto agli arresti i militari della Compagnia di Napoli Vomero. Luigi e Nicola Torino, 45 e 43 anni, il secondo già detenuto per altra causa, ritenuti gravemente indiziati dell’omicidio di Michele Coscia, commesso con l’aggravante del metodo mafioso il 9 luglio del 2006. Dalle indagini condotte dai carabinieri e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, è emerso che Coscia, sventolando una bandiera avrebbe urtato per errore il fratello allora minorenne di Luigi e Nicola. Questi ultimi, perciò, avrebbero raggiunto e ucciso la vittima in presenza di molte altre persone, due delle quali rimasero accidentalmente ferite due. Il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri, formulata anche sulla base delle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, a sparare contro Coscia fu Luigi Torino. La vittima, colpita più volte, riportò anche gravissime lesioni toraciche e addominali. L’acuta emorragia derivante dalle ferite a diversi organi vitali ne provocò il decesso. Sebbene estraneo a contesti malavitosi Coscia era però fratello di Alberto Coscia, ucciso il 19 maggio del 2004, in un agguato nel quale rimasero feriti anche altre due persone. Tutti erano ritenuti legati al gruppo camorristico Stabile che, all’epoca, era in guerra contro il clan Lo Russo a cui era ritenuta vicina la famiglia malavitosa dei Torino.

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