NAPOLI – Sui magistrati che scrivono libri, il procuratore di Salerno, Franco Roberti, esprime ‘perplessita’”. Roberti è intervenuto oggi alla presentazione del libro ‘L’ultimo bunker: La vera storia della cattura di Michele Zagaria, il più potente e più feroce boss dei Casalesì (Garzanti Editore) scritto dal pm della DDA di Napoli Catello Maresca e dal giornalista Francesco Neri.

“Io ho trasferito l’esperienza maturata durante la cattura di Carmine Alfieri ai miei colleghi, – ha aggiunto il magistrato – magistrati che poi hanno arrestato Setola e Zagaria, ma non mi sarei sognato di scrivere un libro”. Secondo Roberti, infatti, in questa maniera “ci si mette a nudo e ci si espone e un magistrato non si deve mettere a nudo”. Il procuratore di Salerno, nel manifestare affetto nei confronti del pm Maresca ha concluso dicendo che “comunque bisogna raccontare”. “La testimonianza – ha risposto il pm Maresca – è un dovere civico e non una forma di edonismo”. L’obiettivo, secondo Maresca, “é fare in modo che il nostro messaggio possa essere utile alla società”. “Siamo uomini impegnati in una battaglia – ha concluso Maresca – e speriamo che i cittadini ci capiscano. Se un solo ragazzo riflette su una delle problematiche poste, allora significa che ho fatto bene”. Secondo il giornalista Francesco Neri, coautore del libro, “la lotta alla mafia si fa anche nella società civile, a cui questo libro è indirizzato. Non è solo un libro per addetti ai lavori”.

 

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