NAPOLI – Marco Iorio, l’imprenditore accusato di avere riciclato denaro dei clan nei suoi numerosi ristoranti, nei giorni precedenti al blitz della Dia del 2011 nel quale fu arrestato aveva saputo che era in corso un’inchiesta sul suo conto e temeva si scoprisse che aveva prestato soldi all’ex capo della squadra mobile di Napoli, Vittorio Pisani, per consentire a quest’ultimo di comprare una casa.

Lo ha confermato oggi in aula il teste Angelo Vita, amico di infanzia dell’ex calciatore Fabio Cannavaro nonchè dello stesso Iorio. Circa dieci giorni prima dell’operazione che portò al sequestro dei ristoranti e all’arresto di numerosi indagati, ha confermato Vita, Marco Iorio gli telefonò e chiese di incontrarlo con urgenza. Il teste, che era già in pigiama e non aveva voglia di uscire, lo invitò ad andare a casa sua. Qui l’imprenditore, che appariva molto agitato, riferì di aver saputo di essere coinvolto in un’inchiesta che verteva su ristorazione e riciclaggio e che si avvaleva delle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Salvatore Lo Russo. Iorio aggiunse anche di temere che si sapesse del prestito fatto a Pisani per l’acquisto della casa. Vita è la persona che presentò Iorio a Cannavaro, il quale poi investì somme di denaro nei suoi ristoranti. Oltre a lui hanno deposto numerosi altri testi. Il processo riprenderà martedì prossimo.

 

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