NAPOLI – Retata di presunti camorristi, 14 arresti operati dalla Squadra mobile di Napoli che ha sgominato due clan attivi a nord di Napoli. Gli indagati sono accusati di associazione mafiosa finalizzata al traffico nazionale ed internazionale di droga e di detenzione e spaccio di droga.

L’attivita’ di traffico internazionale di droga e’ stata gestita da due diversi clan: la cosca dei Polverino, attiva a Marano, comune alle porte di Napoli capeggiata dal boss Giuseppe Polverino, che si espande anche nei centri di Quarto, Villaricca e Qualiano; l’altra banda, attiva nei quartieri napoletani di Secondigliano e Scampia ma che si espande anche in altri 4 comuni, Melito, Mugnano, Casavatore e Arzano ed e’ quella dei cosiddetti scissionisti capeggiata dai boss Amato e Pagano. La Squadra mobile di Napoli, coordinata dai pm della Direzione distrettuale antimafia a lungo ha operato il monitoraggio tecnico di tutti e 14 gli indagati e ascoltato i colloqui intercorsi tra di loro. Gli inquirenti hanno ricostruito le vicende criminali dei due clan, conclusesi all’alba di oggi con i 14 arresti eseguiti in base ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice delle indagini preliminari presso il Tribunale di Napoli.

Nelle ampie aree in cui sono egemoni i due clan hanno gestito il controllo del traffico e della distribuzione dell’hashish. La droga proveniva dalla Spagna e dal Marocco. Gli inquirenti della Dda rivelano che alcuni personaggi di primo piano del clan Polverino come Angelo D’Alterio operavano stabilmente in territorio spagnolo per curare da vicino i traffici della cosca. Nel corso dell’indagine in diverse circostanze la Squadra mobile di Napoli diretta dal vicequestore Andrea Curtale ha sequestrato ingenti quantitativi di hashish. Ad esempio ad un altro degli indagati nel 2007 furono sequestrati 40 chili di droga. Per i clan egemoni nella zona a nord diNapoli un valido apporto agli investigatori e’ arrivato dalle dichiarazioni di alcuni pentiti, tra cui il boss Maurizio Prestieri, i nipoti Antonio Prestieri e Antonio Pica. Per il clan Polverino sono state considerate le dichiarazioni di un affiliato di spicco della cosca, Domenico Verde ma anche di Giovanni Piana che pur avendo fatto parte dei clan di Secondigliano, con il sottogruppo degli Abbinante e’ nativo di Marano ed ha quindi conosciuto molti degli esponenti del clan Polverino.

Le dichiarazioni dei collaboratori comprendono un ampio arco temporale se si considera che Maurizio Prestieri per il clan Di Lauro, prima della scissione degli Amato-Pagano e Domenico Verde per il clan Polverino erano gia’ affiliati dagli anni ’80 ai rispettivi clan dal quale si sono dissociati a seguito della decisione di collaborare con la giustizia, Prestieri ad aprile del 2008 e Verde nel luglio del 2010. Gli inquirenti ritengono entrambi figure di spicco delle rispettive cosche proprio in virtu’ del loro ruolo di trafficanti di droga, spesso presenti in territorio spagnolo. Non a caso entrambi furono catturati in Spagna dopo una lunga latitanza. Prestieri nel 2003 a Malaga e Verde nel 2009. I collaboratori di giustizia, non solo Prestieri e Verde ma anche altri hanno ricostruito “in maniera lucida – spiegano alla Dda – logica e senza sbavature che trovano puntualmente riscontro anche negli esiti delle corpose attivita’ tecniche della sezione narcotici della Squadra mobile”. I pentiti hanno consentito la ricostruzione dell’organizzazione del traffico internazionale di hashish gestito dalle “paranze” dei maranesi che devono al clan una quota degli utili dei loro traffici.

Le “paranze” operano attraverso il cosiddetto sistema delle puntate, ovvero la materiale raccolta e consegna ai componenti delle paranze ingenti capitali liquidi da usare per l’acquisto dell’hashish direttamente dai mediatori e produttori in Marocco. Le puntate possono provenire sia dagli stessi affiliati al clan Polverino come da altri clan. Il cartello degli acquirenti monitorato dagli investigatori e’ quello di Secondigliano. La Squadra mobile avrebbe certificato gli stabili rapporti di approvvigionamento di affiliati al clan Amato-Pagano, in particolare da parte di quegli affiliati che hanno gestito e gestiscono una delle piu’ importanti piazze di spaccio di tutto il Sud, quella situata all’interno del lotto P di Secondigliano, conosciuta da spacciatori, tossicodipendenti e forze dell’ordine come la “piazza delle case dei puffi”. La Squadra mobile ha anche sequestrato beni per svariati milioni di euro. Si tratta di negozi, appartamenti, moto, auto, quote aziendali, conti in banca e libretti postali.

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