Una tragedia nella tragedia. Non è stato ancora risolto il caso del piccolo Claudio Scala, il neonato di Forino, strappato alla vita troppo presto. Nato con il soffio al cuore il dieci gennaio scorso e morto il 28 aprile scorso dopo un’operazione effettuata presso il Monaldi di Napoli a soli tre mesi e mezzo. I genitori del bambino, Carlo Scala, di Moschiano ma residente a Forino e la mamma Lidia Luongo di Cicciano, affiancati dall’avvocato Federica Renna, subito dopo il decesso del piccolo Claudio hanno sporto denuncia presso la questura di Napoli. Nella dettagliata denuncia la coppia ha ricostruito la dolorosa vicenda che ha riguardato il piccolo Claudio, nato in una clinica del vesuviano e a cui tre giorni dopo la nascita, venne diagnosticato un soffio al cuore. Di li le visite periodiche al Monaldi. “Incontri in cui la dottoressa a cui eravamo stati affidatici ha sempre confermato la serietà della condizione clinica del nostro adorato Claudio – spiega mamma Lidia -. Lei stessa ci ha spiegato che sarebbe stato necessario l’intervento cardiochirurgico. Poi sono scattati i controlli periodici settimanali e la terapia da fare a casa”. Lunghe settimane quelle di un calvario per il bambino che, a detta dei genitori, mostrava tutti i segni della sofferenza. “Nostro figlio non doveva morire e vogliamo giustizia per lui – spiegano Carlo e Lidia -. Settimana dopo settimana Claudio era pallido, reclinava il capo, mostrava i segno di una chiara difficoltà respiratoria. Vederlo soffrire è stato, per noi due, il dolore più grande”. “Ho in più occasioni chiesto se mio figlio andasse trasferito altrove – spiega il padre Carlo Scala -. Non riesco a parlare perché il dolore di aver perso un figlio è troppo grande e ora chiediamo giustizia: perché mai più altre famiglie vivano la nostra tragedia”. Lo scorso 22 marzo si era aggravato ulteriormente e fu condotto al Monaldi. Durante la degenza, a detta dei genitori, sarebbero state accerta due infezioni, fino al 28 aprile quando il piccolo è stato operato. Un intervento che, a detta dei genitori, è arrivato troppo tardi. “Secondo noi il bambino andava operato prima – spiegano -. Non si dovevano far trascorrere queste lunghe settimane di calvario”. Un caso di presunta malasanità secondo la coppia. A seguito della denuncia dei genitori la salma del neonato è stata sequestrata in attesa dell’esame autoptico per stabilire eventuali profili di responsabilità. Il corpo del piccolo è ancora sotto sequestro.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui