CASTELLABATE – Un albergo sequestrato, due imprenditori arrestati e tre professionisti interdetti. E’ questo il bilancio di una indagine della Guardia di Finanza di Agropoli. I reati contestati dalla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania sono di bancarotta, falso in bilancio, frode fiscale e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.
Secondo gli investigatori il complesso alberghiero “Grand Hotel Santa Maria”, tra i più lussuosi alberghi del territorio cilentano di Castellabate, sarebbe stato sottratto dalla massa fallimentare ai creditori con una serie di passaggi di proprietà avvenuti nel corso degli anni. L’immobile di alto pregio, di un valore che si aggira intorno ai nove milioni di euro e recentemente ristrutturato, è stato oggetto di due distinte operazioni di compravendita effettuate tra società correlate, per le quali è risultata pagata solo una piccola parte del prezzo indicato negli atti di trasferimento. Le società cedenti, dopo essere state private del loro più importante bene patrimoniale, sono rimaste schiacciate dal peso dei debiti, principalmente nei confronti dell’erario, risultato creditore per 850 mila euro. Per gli uomini della Guardia di Finanza sarebbero stati falsificati i bilanci della società dichiarata successivamente fallita, depositando presso il registro delle imprese di Salerno documenti contabili diversi da quelli materialmente detenuti presso la sede aziendale. I finanzieri alla fine hanno sequestrato beni per quasi 12 milioni di euro. Oltre all’albergo infatti sono finite sotto sequestro quote di sette società. Nonostante il provvedimento eseguito stamani dalla fiamme gialle la lussuosa struttura ricettiva rimarrà comunque aperta per la stagione estiva, per salvaguardare il lavoro di 40 dipendenti. La procura della della repubblica di Vallo della Lucania, infatti, ha già provveduto a nominare un amministratore giudiziario.