Sono stati inviati ai carabinieri del Ris di Roma per la comparazione del Dna alcuni dei resti umani trovati il 4 febbraio scorso a Castel San Giorgio, in un canale di scolo vicino alla linea ferrata di via Schiavone. Il reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri dovrà accertare se quei resti appartengono a Caterina Perozziello, la 74enne di Castel San Giorgio scomparsa la sera del 17 settembre 2016, dopo essere uscita di casa per alcune commissioni. Oltre alle ossa, infatti, quel giorno erano stati recuperati anche alcuni pezzi di stoffa, che si ipotizza siano proprio dell’anziana. L’elemento di maggiore interesse è rappresentato da una protesi dentaria, risultata essere compatibile con l’arcata dentaria della donna. Sugli elementi trovati e poi classificati, il sostituto procuratore Roberto Lenza presso il tribunale di Nocera Inferiore, aveva poi disposto altri accertamenti. I Ris di Roma dovranno ora estrarre il Dna dalle ossa e compararlo con quello di un familiare. Caterina Perozziello aveva due fratelli e due sorelle ed è a loro che si sono rivolti gli inquirenti in quanto D.A. non è il figlio naturale della donna. Il campione salivare è stato prelevato dall’unico fratello residente in zona, una persona di circa 80 anni, di Mercato San Severino. Solo dall’esito delle analisi sarà possibile capire se quei resti appartengano alla donna scomparsa due anni fa.

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