Sarebbe stata una lite per motivi di gelosia a scatenare la furia omicida del marito della badante bulgara massacrata in provincia di Salerno. E’ uno dei dettagli trapelati dalla confessione dell’uomo. Il marito di Violeta Caneva, la donna 48enne di nazionalità bulgara massacrata a colpi di sedia la notte scorsa a Castelnuovo Cilento. L’uomo, connazionale di 50 anni, manovale, da tempo in Italia insieme alla donna e ad un figlio di 18 anni, ha ammesso – secondo quanto si è appreso – l’omicidio al termine di un lungo interrogatorio da parte del pm di Vallo della Lucania Valeria Palmieri.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti l’uomo durante la scorsa notte, avrebbe aggredito la donna all’interno del casolare nel quale abitava la famiglia. Un’aggressione brutale, durante la quale il manovale si sarebbe servito di una sedia per colpire ripetutamente Violeta fino a fracassarle il cranio. E’ probabile che la donna sia stata finita nei pressi di un corso d’acqua, a pochi metri di distanza dal casolare, proprio dove sono stati ritrovati il corpo della donna e la sedia in legno, quest’ultima all’interno del corso d’acqua. La scoperta del cadavere era stata segnalata questa mattina ai carabinieri da una telefonata anonima. Subito erano scattate le indagini, coordinate dal Comando provinciale dei Carabinieri, diretto dal colonnello Riccardo Piermarini, e alle quali hanno partecipato gli uomini del Reparto Operativo dei Carabinieri, diretto dal maggiore Michele De Maio. Una giornata di sopralluoghi e di interrogatori, culminata con il fermo del marito di Violeta e con la successiva confessione da parte dell’uomo.

 

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