Dopo pochissime ore dalla sua inaugurazione, l’altalena per disabili installata domenica mattina al Parco Pinocchio di Salerno è stata presa d’assalto da decine di bambini e genitori normodotati che si sono accaparrati la struttura provocando non pochi problemi in un pomeriggio che sarebbe dovuto essere all’insegna dello svago e del divertimento. A segnalare l’accaduto sulla sua pagina Facebook, il consigliere comunale Luigi Bernabò il quale ha spiegato che “l’altalena per bambini con “speciali abilità” è stata presa d’assalto da adulti e bambini non in carrozzella, i quali hanno mandato a quel paese il custode del Parco Pinocchio che li ha richiamati. È stato chiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Sarà difficile abbattere le barriere fisiche, finché esisteranno nelle persone limiti mentali e culturali. Sono avvilito, ma non mi fermo, quei “sorrisi” mi daranno la forza di andare avanti”. Per il consigliere comunale, “si tratta di un fatto increscioso soprattutto perché ad esserne protagonisti sono stati degli adulti che non hanno mostrato alcun rispetto e sensibilità. Il nostro intento – spiega – è quello di dotare tutti i parchi salernitani di strutture come questa inaugurata domenica, ma non è detto che i privati che ci hanno aiutato in questa impresa (in un discorso di grande collaborazione con l’associazione “Mi girano le ruote” e l’assessorato alle Politiche sociali del Comune di Salerno), un domani, vogliano rischiare nuovamente temendo un analogo epilogo. In questo caso, grande è stato il contributo della Nemesi Legal, azienda che offre consulenza lega con sede a Novara e con un distaccamento a Salerno. La prossima volta gli investitori potrebbero scegliere Milano o altre realtà e non è giusto per quei bambini che verrebbero così privati di vivere questa gioia immensa. Domenica mattina – rimarca Bernabò – alcuni di loro sono saliti per la prima volta su un’altalena e noi vogliamo contribuire sempre di più a garantire il loro benessere. La struttura ha un logo che indica chiaramente chi sono i destinatari e quindi mi sembra improbabile che grandi e piccini non se ne siano accorti”