Nella serata di ieri 17 febbraio, nel prosieguo delle attività investigative conseguenti all’arresto di Giovanni Liguori e Gerardo Martino, avvenuto il 14 febbraio scorso, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Salerno hanno arrestato anche Daniele Napoli, trentaduenne, pregiudicato, salernitano. Nei suoi confronti, infatti, il G.i.p. del Tribunale di Salerno, dott. Di Florio,su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha emesso un’ordinanza di sottoposizione agli arresti domiciliari per concorso in tentativo di rapina.
La misura scaturisce dalle indagini svolte a seguito del tentativo di rapina alla sala slot “Timecity”, sita in via Monsignor Grasso di Pontecagnano (SA), sventata nelle fasi immediatamente precedenti da un intervento tempestivo ed efficace dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Salerno. Nella zona erano stati organizzati servizi preventivi dopo numerose segnalazioni da parte di cittadini del luogo su due persone sospette che circolavano in loco. Il personale operante ipotizzava che i due soggetti stavano pianificando una rapina in danno della sala giochi, già in passato oggetto di episodi analoghi. Infatti, alle ore 10,00 circa, i due malviventi si spostavano da un bar vicino in direzione di via Monsignor Grasso e si posizionavano nella traversa prospiciente la predetta sala giochi, a bordo di una Fiat Punto condotta da Liguori e lasciando il motore acceso mantenevano lo sguardo fisso sull’impiegato che stava aprendo la saracinesca dell’attività commerciale. Dopo aver verificato la totale apertura del locale, i malviventi effettuavano un nuovo giro del isolato per accertarsi che non vi fosse la presenza di forze dell’ordine, dopodiché, uscivano dall’auto e si avvicinavano in direzione del locale da rapinare. In considerazione del fatto che i predetti erano nelle vicinanze della sala slot e che era evidente la loro intenzione di consumare una rapina, anche in considerazione che gli stessi avevano il viso parzialmente coperto da sciarpe e cappellini da baseball e che il Liguori aveva vistosamente la mano destra alla cintola lasciando appariva evidente che fosse armato, i militari intervenivano bloccando sul posto i due soggetti.
Gli accertamenti successivi consentivano di accertare che tra i due arrestati ed il Napoli erano intercorse pregresse comunicazioni che ne dimostravano le frequentazioni e la conoscenza reciproca. Emergeva in tutta la sua fondatezza il sospetto che il colpo non fosse stato organizzato in maniera casuale ed estemporanea ma sulla base di precise informazioni fornite ai due dal Napoli, in particolare sui dispositivi di sicurezza del locale e, soprattutto, sulla giacenza di cassa, dati che potevano provenire solamente da una persona ben informata all’interno dello staff della sala.
Le responsabilità sul coinvolgimento del Napoli venivano peraltro confermate dai due rapinatori arrestati, i quali, in esito alle contestazione della polizia giudiziaria hanno ammesso il coinvolgimento del complice, in presenza dei rispettivi difensori di fiducia.
Daniele Napoli è stato ristretto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari.