MONTECORVINO ROVELLA – Ancora interventi di Carabinieri e Magistratura per fermare mariti e figli violenti nei confronti di mogli e madri. I Carabinieri della stazione di Montecorvino Rovella, diretti dal Maresciallo Angelo Solimene, nella sola giornata di ieri hanno notificato due ordinanze cautelari di “divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla parte offese” emesse dal GIP di Salerno su richiesta della Procura della Repubblica in relazione a gravi episodi di violenza e maltrattamento nei confronti di “soggetti vulnerabili” in particolare mogli, figli minori e madri anziane.
Nel primo episodio è stato un marito violento ad essere attinto dall’ordinanza. I Carabinieri del Maresciallo Solimene erano stati messi in allarme proprio dall’uomo. La moglie si era allontanata di casa e lui era preoccupato per la sua vita. Immediate le ricerche che hanno tenuto in apprensione famigliari e Carabinieri per una notte intera, fino a quanto la donna non è tornata a casa. Le indagini dei Carabinieri hanno portato ad individuare nell’ennesimo episodio violento la causa dell’allontanamento della giovane donna che non ne poteva più delle continue violenze e minacce che subiva ormai da troppi anni, anche di fronte ai due figli minori.
La donna ha raccontato, tra le lacrime, che in una occasione, il marito non aveva esitato a colpirla ripetutamente con pugni e calci nonostante l’avanzato stato di gravidanza, costringendola a ricorrere alle cure dei sanitari dell’ospedale di Battipaglia che le diagnosticavano varie lesioni giudicate guaribili in sette giorni.
Oggi l’ordinanza del Giudice che vieta all’uomo di avvicinarsi alla moglie.
Viene contestato il reato di maltrattamenti in famiglia ad un giovane sempre di Montecorvino Rovella, raggiunto anche lui dall’ordinanza del “divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla parti offese”.
Tossicodipendente da anni non esitava in maniera reiterata e con scuse banali a maltrattare, percuotendola anche con violenza, l’anziana madre ed i propri famigliari con le scuse più banali.
Esasperati i famigliari si sono rivolti ai Carabinieri. Le indagini hanno condotto all’emissione del provvedimento giudiziario.