Un gruppo composto da 6 o 7 persone ha fatto irruzione al Moku, un noto locale di Ponte Milvio, a Roma, verso le due di notte, e ha rapito un ragazzo di 20 anni, si chiama Danilo Valeri. Le ricerche sono ancora in corso, il cellulare del ragazzo, di una famiglia della zona di San Basilio già nota alle forze dell’ordine per precedenti di droga, è spento. L’ultima posizione, resta quella prima del blitz. Secondo i numerosi testimoni, che al 113 hanno parlato di rapimento, il ragazzo è stato costretto con la forza ad entrare in un’auto. Eppure la zona è conosciuta dalla polizia. Qui, i 33 cocktail bar hanno reso la piazza antistante il ponte più antico di Roma l’epicentro della movida notturna di Roma Nord, capace di macinare centinaia di migliaia di euro e di attirare le attenzioni della criminalità. Un documento investigativo disegna la geografia della malavita della piazza tra albanesi, ‘ndranghetisti e ultras. Il blitz dei sequestratori è avvenuto mentre nel locale erano ancora presenti molte persone. Per questo nei minuti immediatamente successivi, i centralini del 113 sono stati ingolfati di chiamate di denuncia e di allarme. Il padre del giovane, il boss Maurizio Valeri, titolare di un autolavaggio. è considerato dagli inquirenti il gestore di due importanti piazze di spaccio a San Basilio. A maggio fu gambizzato nell’ambito di un regolamento di conto con il clan rivale, quello dei Marando. E’ stato affidato ai magistrati dell’antimafia di Roma il fascicolo di indagine aperto in relazione al sequestro di Valeri. In base a quanto si apprende la polizia, che è al lavoro per rintracciare il giovane, sta ricostruendo quanto avvenuto all’esterno del pub, analizzando anche le telecamere presenti nella zona con l’obiettivo di individuare l’auto su cui è stato fatto salire il giovane.

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