Nonostante appelli e mobilitazioni la multinazionale americana minaccia di procedere con i 190 licenziamenti e le istituzioni stanno a guardare. Si sono susseguiti incontri in sede di Regione Campania con la presenza dell’assessore Marchiello ma niente è stato prodotto per costringere la Jabil a ritirare la procedura di licenziamento, che anche nell’ultimo incontro di lunedì scorso ha ribadito l’intenzione di raggiungere in tempi certi, per il momento rimane il 31 gennaio 2023, l’obiettivo di avere un organico di 250 addetti sui 440
attuali. Di fronte ad una scadenza imminente e drammatica per il futuro dei lavoratori e delle proprie
famiglie l’unica vicinanza è stata espressa dalla curia di Caserta, neanche una parola dalla politica e
dalle istituzioni del territorio. È passato troppo tempo dall’impegno assunto e non mantenuto dall’assessore regionale, in presenza anche di Cgil, Cisl e Uil, di istituire una cabina di regia per monitorare la drammatica
situazione industriale in cui versa il territorio di Caserta. Il grido di allarme lanciato dalle organizzazioni sindacali non è stato ascoltato, e tutte le preoccupazioni di un imminente peggioramento della situazione industriale ed occupazionale del territorio, purtroppo si stanno concretizzando. Una situazione drammatica evidente proprio a partire dalla Jabil e dalle reindustrializzazioni che ne sono scaturite (Softlab e Orefice) che invece di essere una soluzione agli esuberi stanno diventando un ulteriore problema occupazionale per il fallimento dei progetti industriali promessi e mai realizzati. Caserta deve ritornare ad essere Terra di Lavoro non può continuare ad essere martoriata da altri interessi e malaffare. Il tessuto produttivo si rilancia con politiche industriali concrete e di prospettiva e non con progetti di reindustrializzazione fallimentari e finanziati dalle multinazionali solo per liberarsi dei lavoratori ed abbandonare il territorio dopo aver per anni acquisito e delocalizzato le produzioni. La Regione Campania e il Ministero delle Imprese e del Made in Italy non devono perdere tempo è scattato il countdown della procedura che senza una soluzione alternativa porterà all’invio delle lettere di licenziamento. I lavoratori e il territorio non possono essere abbandonati dalle istituzioni. Chiediamo a tutti i politici eletti a Caserta di impegnarsi insieme ai lavoratori e alle parti sociali per mettere un freno al depauperamento industriale che da anni sta creando un insostenibile disagio sociale ed
economico. Pertanto lunedì 16 gennaio 2023 è stato indetto un presidio presso la Prefettura di Caserta a
partire dalle ore 13:30.

Segreterie Provinciali Caserta Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm, Failms

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