Le contrattazioni alle borse cinesi di Shanghai e Shenzen sono state temporaneamente sospese per eccesso di ribasso, dopo che le azioni erano crollate di più del 7%. E’ la seconda volta questa settimana che questo accade. Ieri è stata un’altra giornata nera per le borse mondiali.

A far crollare i listini è stata la svalutazione dello yuan, decisa a sorpresa da Pechino. La svalutazione si inserisce in un quadro di rallentamento della crescita cinese e si somma alle tensioni geopolitiche: il conflitto tra Iran e Arabia e ora anche la bomba all’idrogeno della Corea del Nord. A pesare anche la previsione della Banca Mondiale che rivede al ribasso le stime per la crescita economica della Cina, con una stima di Pil al 6,7% quest’anno (dal 6,9% del 2015). La previsione 2016 per la seconda più grande economia del mondo è di 0,3 punti percentuali inferiore a sei mesi fa e segnerebbe la più debole performance dal 1990.

 

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