Confidi Regione Campania e Confidi Salerno, organismi territoriali sorti per favorire l’accesso al credito bancario per le imprese, hanno avviato lo studio di fattibilita’ (‘Due diligence’) per un’operazione di fusione. Il percorso inaugurato con una lettera di intenti tra i presidenti Giuseppe Calcagni (Crc) e Marcello Fasano (Cs) portera’ alla nascita di una nuova societa’ consortile che avra’ anche una nuova governance.

L’opzione ipotizzata e’ la fusione per incorporazione di Confidi Salerno in Confidi Regione Campania. Dopo la fusione la nuova realta’ consortile al fianco delle Pmi campane potra’ contare su circa 2mila aziende associate, 32 convenzioni bancarie, 19 milioni di euro di patrimonio e 121 milioni di euro di garanzie. ”Abbiamo intrapreso un percorso che aprira’ una nuova stagione del Consorzio”, spiega Giuseppe Calcagni, presidente di Confidi Regione Campania. “Saremo ancora piu’ forti e piu’ capillarmente presenti sul territorio regionale. Un ulteriore passo che sta portando Confidi Regione Campania ad avvicinarsi a diventare intermediario finanziario vigilato dalla Banca d’Italia e a rappresentare sempre piu’ un punto di riferimento per le PMI campane in questa delicata fase economica”, aggiunge Calcagni. ”Gli ultimi anni di crisi economica hanno flagellato la nostra economia. Le imprese necessitano di strumenti sempre piu’ efficaci ed idonei alle loro esigenze”, spiega Marcello Fasano, presidente del piu’ importante Confidi della provincia di Salerno. “La nascita di un ‘super-Confidi’ – sottolinea – dispieghera’ effetti di importanti ricadute a favore sia del mondo delle imprese ma anche a favore di un sistema bancario timoroso di muoversi in questo scenario. Insieme, i due Consorzi Fidi, copriranno un’area territoriale molto vasta pur conservando quello che e’ un valore indispensabile ovvero una perfetta conoscenza del territorio”. Un team di esperti valutera’ i patrimoni e lo stato delle garanzie rilasciate dai due consorzi, per fotografare le rispettive situazioni patrimoniali e immobiliari, su cui si baseranno le attivita’ future del nuovo organismo di intermediazione. Lo studio di fattibilita’ dovrebbe concludersi entro luglio.

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