di Mario Schiavone

Chi l’ha detto che in Italia non esistono più gli editori che pubblicano racconti? Io, da qualche anno, seguo una casa editrice molto bella e capace di “sfornare” libri davvero interessanti a tiratura limitata, ma pur sempre belli in quanto a forza narrativa e copertine colorate. Di recente, ad esempio, è uscito presso Epika Editore di Bologna, un volumetto rosa che contiene il racconto lungo “Liza” di Margi de Filpo (80 pagine, euro 10,00, disponibile su ibs, amazon e ordinabile in ogni libreria grazie al distributore nazionale Fast Book).

Questo libro di cui vi parlo, pur se più piccolo di un romanzo è pur sempre un volumetto grandioso. L’autrice romana, Margi de Filpo, si è cimentata in un racconto lungo che racconta- con ironia e stile, pur condendo il tutto con un pizzico di cinismo- le peripezie della protagonista: Liza. L’autrice, sfruttando il punto di vista di una giovane donna in carriera, coinvolge il lettore fino a tenergli la mano lungo le mura di una grande città che promette a tutti qualcosa, pur chiedendo energie e risorse a tempo illimitato. Così, nel seguire le vicende narrate fra le pagine di Liza, entriamo nella storia di una giovane donna in carriera che cerca un modo giusto per stare in piedi lungo le strade di un mondo costellato di ostacoli pericolosi.

Raccontare in modo efficace la mente di una donna che osserva la società con una sensibilità fuori dal comune, è roba per pochi, non per gli esordienti alle prime armi. Chi è Liza? La protagonista di questa storia intensa. Chi è Margi de Filpo? Una scrittrice romana, animatrice culturale assieme ad Ivan Arillotta del blog di storie “Unonove”, e mente pensante capace di cogliere – nonostante la sua giovane età- quelle scie sociali che cercano di mostrare l’esatta collocazione delle donne nel mondo di oggi.

“Liza” non è un libro facile, certo. Spesso le letture “difficili” sono quelle che ci danno di più. È bello sapere che in Italia esistono editori capaci di osare pubblicando racconti, una forma letteraria che in diverse parti del mondo viene apprezzata…mentre in Italia solo gli uffici commerciali dei grandi editori stabiliscono quanto sono vendibili le antologie di racconti. Qualcosa di paradossale, pari al chiedere a un assicuratore quanta auto sicure servono al mercato automobilistico per evitare gli incidenti lungo le autostrade. Che c’entra quest’ultimo esempio? Forse niente. Mi serve come “anello logico” per un esempio più concreto: se questa estate siete in auto, in coda sotto il sole, provate a leggere un piccolo volumetto come “Liza”.

Leggendolo si ride, si riflette e si rimane un po’ con la faccia da vacanzieri felici. Se non andate in vacanza, perché costa troppo anche la benzina, recatevi da un libraio indipendente e cercate dei buoni racconti. Se il libraio non vi soddisfa, scriveteci in redazione, vi forniremo un elenco di editori piccoli ma veri che in questi anni hanno pubblicato storie brevi rischiando molto (in termini finanziari) e credendo (tantissimo) nella formazione culturale dei primi lettori italiani. Persone che pur comprando molte riviste e qualche quotidiano, leggono pochissima prosa, e di solito costituita da storie brevi (ecco il primo dei validi motivi utili a un lettore pigro ad amare i racconti). Per poi leggere di più, in seguito.

Siete ancora sotto l’ombrellone? Vostra moglie vi mortifica perché leggete solo quotidiani sportivi? Il bambino piange? Leggetevi un’antologia di racconti. O un racconto lungo. Camperete un bel po’ di anni e -forse- vincerete anche la malattia che affligge molti miei amici campani:”Pigrizia acuta e apparente allergia ai libri”. Scrivo tutto questo perché i dati editoriali sul numero dei lettori reali in Campania sono inquietanti. Mi domando: siamo noi, i soliti campani, indifferenti alla lettura? No, forse solo un po’ pigri. Ne son sicuro.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui