di Mario De Michele

E’ umiliante, lo so, ma sono costretto a replicare (me ne scuso con i nostri lettori) ad Andrea Aquilante, vicesindaco di Gricignano. Questo personaggio pirandelliano in cerca di autore, che per mia fortuna non ho mai avuto il dispiacere di conoscere, mi ha accusato di essermi “permesso” di scrivere un articolo sull’ultimo consiglio comunale (clicca qui per leggerlo).

In un’intervista video rilasciata al portale “Voce Nuova”, Aquilante si è esibito in una performance da avanspettacolo degna del miglior Macario. Con un linguaggio forbito, in stile Sofia Loren nei panni della pescivendola del celebre film “Pane, amore e…”, il vicesindaco commenta l’articolo a mia firma definendolo, parole testuali, “fatto molto male”. Fin qui nulla da dire. Il contenuto di qualsiasi articolo può essere opinabile e può essere criticato da tutti (a patto che si sappia leggere).

Aquilante, però, mi contesta che nella difendere la libertà di informazione (agli operatori di “Voce Nuova” è stato impedito di effettuare le riprese del consiglio) ho omesso di dire, sono parole sue, che “i consiglieri di opposizione non sono insorti per difendere il diritto alla libertà di informazione ma per difendere il diritto alla loro emittente, perché Santagata è il proprietario di “Voce Nuova” e Vittorio Lettieri è rappresentato nella società dal fratello Angelo”.

Cose dell’altro mondo. Proprio lui, che è l’editore di un altro portale locale, “Pupia”, agita lo spauracchio del “conflitto di interessi”? Ma se fossero fondate le sue osservazioni dovremmo dedurne che “Pupia” parla bene dell’amministrazione comunale perché l’editore è il vicesindaco. O Aquilante usa due pesi e due misure, oppure non si rende neanche conto di quello che dice. Io propendo per la seconda ipotesi.

Ma il bello deve ancora arrivare. Nella parte finale dell’intervista, il braccio destro di Moretti (povero sindaco, non vorremmo essere nei suoi panni) dà il meglio di sé. E rispolvera un linguaggio da far invidia ai massimi esponenti dell’Accademia della Crusca”. Riferendosi all’ultima frase del mio articolo (“Moretti non sembra più quello di una volta. Sarà forse per colpa della cattiva compagnia?!”), Aquilante sbatte i pugni sul tavolo e tuona: “Caro De Michele, ma arò si asciut, quali cattive amicizie, come ti permetti, ma la vogliamo smettere, cattive amicizie di che?”.

E in merito al mio riferimento a Moretti (“non sembra più quello di una volta”), il vicesindaco conclude il suo show da quattro soldi dicendo: “Ma tu lo conosci bene? Io non credo”.

Alt. Adesso non esageriamo. Innanzitutto, invito Aquilante, quando parla di me, a non utilizzare l’aggettivo “caro”, riservandolo a qualche suo amico del cuore. In secondo luogo, da “dove sono uscito” lo sanno bene i tantissimi politici, amministratori e lettori che conoscono la mia “antica” storia personale e professionale. Cito un nome su tutti: proprio quello del sindaco Moretti, che mi onoro di conoscere da oltre 17 anni e verso il quale nutro sul piano personale sincera stima e massimo rispetto.

Vedi, Aquilante, ho ragione quando dico che non sai neanche di che parli. Tra l’altro, hai anche la faccia di bronzo di chiedermi “da dove sono uscito”, invece di preoccuparti da dove sei “uscito” tu. Hai forse dimenticato che sei “uscito” più volte, in passato e di recente, sulle pagine di cronaca nera degli organi di informazione provinciali?!

Terza ed ultima cosa: “come ti permetti” lo dici a tua sorella e a quei giornalisti che invece di usare la penna per fare informazione usano la lingua per leccare i piedi (o qualcos’altro) al “potente” o “padrone” di turno.

Menomale che non tutti gli amministratori locali sono come Aquilante, altrimenti i cittadini di Gricignano non avrebbero avuto altra scelta che “emigrare” in un altro Comune. Nessuno scampo invece per i militari americani che alloggiano nell’Us Navy. Sarebbe stato complicato spostare l’insediamento altrove.

 

 

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