di Mario De Michele

Anche in provincia di Caserta il Movimento 5 Stelle spiaccica senza riguardo la tavolozza dei colori sul quadro politico tradizionale. Ne esce fuori un dipinto, a tratti macabro, in cui si vede il cadavere del Pd. Poco più in là la sagoma traballante ma ancora in piedi di Forza Italia. Poi solo il cielo (penta)stellato. Se qualcuno lo raccontasse con lo sguardo meditabondo a un casertano tornato oggi a casa dopo aver trascorso lo scorso weekend a Parigi, a digiuno di notizie dal mondo e in astinenza social, costui, chiunque egli sia, digiterebbe di nascosto sul proprio quanto mai prezioso smartphone tre numeri facili da ricordare e rapidi da comporre: 113. E direbbe: “Pronto Polizia, correte subito, c’è un pazzo squinternato da rinchiudere immediatamente”. Invece di pazzesco, nel senso di imprevedibile almeno nei numeri che si sono via via consolidati, c’è solo il clamoroso e fragoroso risultato elettorale. Basta un titolo: trionfo dei 5 Stelle, il centrodestra tiene, funerale Pd. Non si tratta della solita esagerazione giornalistica. Niente affatto. I democratici sono davvero scomparsi dalla Terra… di Lavoro. Non ci sono più, a Caserta. Per meglio dire, i dem casertani si sono estinti dal Parlamento. Zeru tituli nei collegi uninominali di Camera e Senato. Nessun seggio neanche dalle liste proporzionali. Camilla Sgambato, deputata uscente sammaritana, è stata gabbata da Piero De Luca. Il figlio d’arte di cotanto padre (lo sceriffo dalla pistola arrugginita Vincenzo o’ governatore) è stato presi a calci nel didietro dagli elettori di quella che solo ieri era la “sua” (la “loro”) Salerno. Ma un De Luca cade sempre in piedi. Così Pierino farà il suo trionfale (prrr) ingresso in Parlamento grazie al posto blindatogli da quella vecchia lenza del papà nel collegio plurinominale della Camera a Caserta. La stessa cattiva sorte della Sgambato è toccata a Stefano Graziano. Il presidente campano del Pd e consigliere regionale teverolese è stato sacrificato per far posto ad un’imbattibile perdente di successo: il portentoso ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli. Talmente sfigata da riuscire nell’impresa di perdere nel maggioritario a Pisa, dove partiva con “soli” 9 punti percentuale di vantaggio sugli avversari. Va detto che ha perso contro una che si chiama Sbrana (Rosellina, candidata del centrodestra). Sicuramente un’attenuante. Vallo a dire a Graziano che ha avuto la sciagura di essere candidato nella lista proporzionale al Senato proprio alle spalle del fu ministro. Che giunta a Caserta dalla natia Treviglio, in provincia di Bergamo, insomma a due passi, sarà eletta in un territorio dove ha messo piede per la prima e unica volta in vita sua durante questa campagna elettorale. Non ci tornerà più, statene certi. E il Pd di Caserta? Il corteo funebre muoverà da via Maielli. Le esequie saranno celebrate alle ore 23.00 il 4 marzo 2018.

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