Il centrosinistra è ancora impantanato sulla scelta del candidato sindaco. Nemmeno nella riunione di ieri, finita a notte fonda, si è trovato l’accordo sul leader della coalizione. Sul tavolo c’è un ventaglio di sette nomi: Luigi Massa (Centro democratico), Nando Tavasso (5 Stelle), Mauro Baldascino (società civile), Alfonso Golia (La Politica che Serve), mentre una parte del Pd ha proposto Marco Villano, Elena Caterino e Raffaele Di Lauro. Quest’ultimo è più una provocazione che un vero aspirante alla corsa per la fascia tricolore. In casa dem ci sono ancora molti aspetti da chiarire. Il commissario cittadino Eugenio Marino, sulla scia delle indicazioni di Susanna Camusso, propenderebbe per Baldascino, referente di Libera. Mentre tra Golia e Villano è in atto una competizione che impedisce di imboccare la strada dell’intesa sul timoniere del centrosinistra. Allenza Verdi e Sinistra ha chiaramente manifestato il suo appoggio convinto all’ex sindaco: “Stiamo cercando il Maradona della situazione ma non ci rendiamo conto che lo abbiamo in casa, è Golia”, hanno detto fuori dai denti i seguaci di Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni. A ingarbugliare la matassa la mancata attuazione dei criteri fissati nel vertice precedente: esperienza amministrativa, bacino elettorale, capacità di penetrare nell’opinione pubblica. Ed è questo il punto cieco. Se non si parte da parametri precisi sarà complicato, se non impossibile, incoronare il candidato sindaco. Per carità, i nomi proposti sono tutti validi. Ma il tema è politico, non personalistico. Si deve sciogliere un nodo: l’unico obiettivo del centrosinistra è la costruzione del campo largo o anche affrontare la partita elettorale con buone chance almeno di arrivare al ballottaggio? Finora si ha la sensazione che si voglia giocare a perdere. Non vi è dubbio che gli unici due nomi “forti” sono quelli di Golia e Villano. Pur avendo perso parte del consenso riscosso alle comunali del 2019, l’ex primo cittadino continua a essere ben visto da una fetta della città. Inoltre è il candidato con maggiori possibilità di attingere voti nell’area moderata, in una realtà dove le preferenze dei centristi sono spesso determinanti. L’ex vicesindaco Villano possiede visione politica e doti di mediazione. È anche lui un ottimo nome per scardinare lo strapotere di Franco Matacena nell’elettorato moderato. Insomma Golia e Villano sono sicuramente quelli che hanno in mano le carte migliori per rendere il campo largo davvero competitivo. Ma ripetiamo la domanda: l’unico obiettivo del centrosinistra è soltanto la costruzione del campo largo o anche provare a vincere le elezioni? Marino dovrebbe rispondere per primo. Gli basta il trofeo dell’accordo con i pentastellati da esibire a Camusso e a Elly Schlein oppure si sta sforzando anche per una coalizione in grado di battere la destra? La risposta arriverà nei prossimi incontri del centrosinistra. Un altro, al volo, si dovrebbe tenere oggi. Si proseguirà a proporre nomi a raffica o si farà sul serio consegnando finalmente lo scettro di leader ad un candidato sindaco all’altezza della sfida elettorale? Smistiamo il quesito all’oracolo di Delfi.

Mario De Michele

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