“Il manifesto contro Alfonso Golia è stato sottoscritto anche da tre consiglieri comunali eletti nelle liste del Pd a sostegno del sindaco di Aversa, anch’egli iscritto al partito democratico. Si tratta di comportamento che non può che essere considerato molto grave e causa di un rilevante danno politico e di immagine per l’intera comunità democratica”. Matteo Mauri si inserisce nello scontro al calor bianco tra maggioranza e opposizione della città normanna. Il commissario provinciale dei dem casertani mette giustamente in risalto un tema politico e punta l’indice contro Paolo Santulli, Eugenia D’Angelo e Maurizio Danzi, firmatari di un manifesto-documento contro il primo cittadino di Aversa, accusato di tutto e di più all’indomani dell’elezione di Roberto Romano a presidente del consiglio comunale.

Matteo Mauri

“Il manifesto – sottolinea l’onorevole Mauri – contiene con frasi ingiuriose e gravemente lesive della dignità personale e politica del sindaco Alfonso Golia. Sono frasi che vanno evidentemente ben oltre i limiti della critica politica a un amministratore pubblico”. Il manifesto, intitolato “Senza vergogna”, riporta tra le varie accuse che Golia avrebbe “soggiaciuto a un ricatto”. Mauri è sempre stato impeccabile senza favorire questa o quella corrente. Ha svolto il suo ruolo di commissario provinciale senza ingerenze immotivate nelle decisioni dei circoli e delle amministrazioni locali a guida Pd. Stavolta è sceso in campo per difendere il sindaco di Aversa. Un intervento legittimo e inevitabile. Non è accettabile che l’immagine di un primo cittadino dem sia distrutta da altri esponenti del Pd. È un ossimoro. Il fuoco amico fa più male. E come rimarca Mauri lede l’immagine di tutto il partito e ad ogni livello. Santulli, D’Angelo e Danzi non possono continuare ad avere due piedi in una staffa: scelgano se stare nel Pd o cambiare aria.

Mario De Michele

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