Via libera dell’Eurocamera alla cosiddetta direttiva sulle case green per l’efficienza energetica degli edifici in tutta Europa. La luce verde della Plenaria è arrivata con 343 voti favorevoli, 216 voti contrari e 78 astenuti. Dunque classe energetica D per tutti entro il 2033. Il testo è stato emendato dal Pe in più parti. Quello dell’Eurocamera è il primo, decisivo, via libera per la direttive sulle case green ma l’approvazione non permette l’entrata in vigore del provvedimento della Commissione. Il testo, ora, sarà oggetto del negoziato finale tra Consiglio Ue e esecutivo europeo prima di tornare in Plenaria. “Abbiamo visto che vince la ristrutturazione con forza, degli edifici. Ora rinvio in testo in Commissione per i negoziati istituzionali”, ha annunciato in Aula il relatore (membro dei Greens) Ciarán Cuffe. L’entrata in vigore della direttiva, quindi, non è scontata. E c’è un precedente a testimoniarlo, quello dello stop alle auto a benzina e diesel dal 2035: il testo, dopo due i due via libera necessari arrivati dall’Eurocamera necessitava della mera ratifica dei 27 prima dell’entrata in vigore ma il fermarsi di una minoranza di blocco ha fermato l’iter. «La direttiva sulle case green approvata in Parlamento europeo e insoddisfacente per l’Italia. Anche nel Trilogo, come fatto fino a oggi, continueremo a batterci a difesa dell’interesse nazionale». Lo afferma il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto. «Non mettiamo in discussione – spiega il Ministro – gli obiettivi ambientali di decarbonizzazione e di riqualificazione del patrimonio edilizio, che restano fondamentali. Manca pero in questo testo una seria presa in considerazione del contesto italiano, diverso da quello di altri Paesi europei per questioni storiche, di conformazione geografica, oltre che di una radicata visione della casa come bene rifugio delle famiglie italiane».

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