“De Luca è l’uomo giusto al posto giusto, probabilmente alcuni suoi collaboratori lo sono meno ma questo non cambia la mia stima nei suoi confronti”. L’ha detto davvero. Abbiamo dovuto riascoltare più volte l’intervista rilasciata dal sovrano di Parete ad una testata giornalistica locale per renderci conto che il nostro apparato uditivo non ci stesse facendo brutti scherzi. Gino Pellegrino ha affermato che nutre profonda stima per il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ed è un suo sostenitore. Non ci sarebbe niente di male (il condizionale è sempre d’obbligo quando si tratta di Gino Pellegrino) se non fosse che quando arrivò il primo ammonimento sui test rapidi da parte del governatore De Luca, fu accusato da Pellegrino di fare solo propaganda elettorale. Accusa che fu ritrattata nel famigerato post del 17 aprile, quello in cui veniva sostenuta un’esilarante tesi secondo la quale l’attendibilità dei test rapidi per il Coronavirus utilizzati a Parete era del 96-98%, modificato dall’autore probabilmente dopo essersi accorto dell’eccessiva spavalderia (le foto in fondo all’articolo). Un appunto sui test rapidi: di circa 300 persone tornate in Campania durante l’ultima settimana alle quali è stata riscontrata la febbre oltre i 37,5 gradi e molti positivi al test rapido, una sola è stata accertata con la controprova del tampone. “Unico affidabile – ha spiegato venerdì 8 maggio il presidente De Luca – lo dico anche perché nelle scorse settimane sembrava che il test rapido fosse la panacea, la soluzione di tutti i problemi. Test rapido a tutti quanti. E’ una grande palla. Il test rapido non dà nessuna affidabilità certa” (video in fondo all’articolo).

Proseguiamo. In un turbinio crescente di auto esaltazione social, Pellegrino ha poi sostenuto in un altro post che qualche entità astratta avrebbe dovuto chiedergli scusa perché dal 4 maggio sono stati autorizzati i test nei laboratori privati. Dovrebbe essere evidente anche all’intelligenza più rozza che una cosa è l’iniziativa singola di un Comune, quale che sia, e un’altra è autorizzare l’attività seguendo un protocollo sanitario in collaborazione con gli enti preposti. Un concetto non chiaro a tutti. Ma visto che siamo stati tra “gli accusatori” ci autoflagelliamo e seguiamo l’invito della ‘massima autorità’: ci scusi, sire, se abbiamo leso la sua maestà osando muoverle una critica. Ovviamente scherziamo ma può darsi che da oggi riesca a dormire sonni più tranquilli. Ora torniamo alle cose serie. I laboratori privati che tanto hanno pressato per riprendere la loro attività, lo faranno gratis? Ad un prezzo ribassato per fornire un aiuto concreto alle comunità? Niente affatto: 50 euro, prego. Per carità, comprendiamo le spese che sostengono le strutture private ma ‘minacciare’ di tornare a lavoro anche senza autorizzazione regionale usando come ‘scudo’ la pubblica utilità a noi è parsa più una scusa per riprendere il business. Magari ci sbagliamo ma come sempre il beneficio del dubbio non può essere negato a nessuno. Non divaghiamo oltre e restiamo nell’ambito delle mirabolanti giravolte pellegrine. La ‘autorità sanitaria’ paretana sostiene che non c’è stato alcun provvedimento legislativo intervenuto sulla limitazione alle persone di recarsi nelle strutture private per verificare la presenza nel proprio sangue di anticorpi, anche per il Covid. Vero, ma non del tutto. Le persone sono sì libere di recarsi dove vogliono per fare le analisi ma il problema nasce quando l’esito di queste, specie per quanto riguarda il Coronavirus, non viene riconosciuto dagli organi pubblici individuati dalle istituzioni. In sostanza, se tutti avessimo seguito la logica del sindaco Pellegrino avremmo fatto esami e speso soldi senza che nessuno poi ci avrebbe dato la certificazione del risultato. Un ragionamento piuttosto semplice. Ma anche in questo caso forse non del tutto chiaro ai pellegrini.

Chiudiamo con un classico del sindaco di Parete: il chiagnatorio. Tutte le volte che Pellegrino viene criticato da qualcuno, arriva puntuale la chiamata in causa di presunti accanimenti su di lui per non meglio specificati motivi. È successo anche col direttore dell’Asl di Caserta. Appena si è permesso di ammonire il sindaco di Parete, è partito il piagnisteo come una sorta di riflesso automatico: “ce l’ha con me!”. Ricorda tanto gli adolescenti che accusano i professori quando ricevono un brutto voto. E immancabili sono giunti pure i giannizzeri pronti alla difesa a spada tratta del sovrano. Vittimismo allo stato brado. Quasi sofferenza per manie di persecuzione. Ovviamente uno stratagemma da due soldi per intorbidire le acque e mandare tutto in caciara. Cosa che alla fine funziona solo sugli adoratori della divinità pellegrina.

Luigi Viglione

IL VIDEO CON L’INTERVENTO DEL GOVERNATORE DEL LUCA SUI TEST RAPIDI

http://www.youtube.com/watch?v=DS_oHHMLTTo

POST CON LE ACCUSE DI PELLEGRINO AL GOVERNATORE DE LUCA

POST CON LE ACCUSE RIMOSSE

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