“Inutilizzati in Campania i fondi che la legge 40 del 2004 attribuisce ai governi locali per promuovere l’utilizzo delle tecniche della fecondazione assistita”. Lo ha dichiarato Nicola Caputo, consigliere regionale Pd e Presidente della Commissione Trasparenza a margine dell’audizione sulle problematiche della fecondazione assistita in Campania.

“Le risorse destinate alla Campania per l’adeguamento dei centri pubblici per la procreazione assistita – spiega Caputo – ammontano a circa 700 mila euro l’anno. Dal 2006 al 2010 sono stati erogati dal Ministero della Salute più di 3 milioni di euro, ma ai centri campani per la fecondazione assistita non è arrivato un euro”. “Da sempre e in tutte le culture la sterilità è stato un problema al quale si è cercato di rispondere: in Campania le risposte non ci sono nonostante il più alto tasso di coppie con problemi di fertilità. Chi desidera un figlio è costretto a costosissime trasferte in altre regioni o a rivolgersi a centri privati”. “Nella nostra regione, il diritto ad avere un figlio si paga caro, – spiega Caputo – il 90% dei trattamenti di fecondazione assistita viene eseguito in strutture sanitarie private, con un costo a carico del cittadino di parecchie migliaia di euro, mentre le strutture pubbliche, alcune delle quali di ottimo livello, vivono grandi difficoltà”. “E’ necessario – conclude Caputo – che l’assessorato regionale alla sanità predisponga il rinnovo della Commissione Regionale per la Procreazione Medicalmente Assistita e assegni i fondi ai centri pubblici attivi in Campania. La fecondazione assistita va posta tra le priorità del Governo regionale garantendo anche alle coppie meno abbienti di poter realizzare il sogno di avere figli”.

 

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