“In attesa di una riforma organica del sistema giudiziario italiano, occorre mettere in campo misure a sostegno di quegli uffici giudiziari ormai in condizioni insostenibili dal punto di vista organizzativo e funzionale e che operano dove è forte la presenza della criminalità organizzata. Gli incentivi al trasferimento dei magistrati previsti per le sedi giudiziarie cosiddette “disagiate” non possono non tener conto dell’aspetto qualitativo, oltre a quello quantitativo, dei processi e dei procedimenti penali che riguardano reati di tipo mafioso”.

Queste le parole della parlamentare PD Pina Picierno che pochi giorni fa ha depositato una proposta di legge che “introduce nella qualificazione di “sede disagiata” della legge 133 del 1998 – vale a dire quelle sedi giudiziarie con una percentuale di posti vacanti superiore al 20 per cento dell’organico, e per le quali sono previsti incentivi ai magistrati che lì scelgono di trasferirsi – la possibilità di contemplarvi anche quegli uffici che, pur non raggiungendo quella soglia minima, si caratterizzano per un elevato numero di procedimenti per reati di tipo mafioso”. “Da quanto dichiarato dal Ministro della Giustizia Paola Severino in una recente audizione alla Camera dei Deputati, il deficit di efficienza degli uffici giudiziari stride in rapporto ad un’elevata domanda di giustizia, e questo anche perché attualmente nelle sedi giudiziarie mancano oltre 1300 magistrati. Gli ultimi dati disponibili del Consiglio Superiore della Magistratura, infatti, parlano di una percentuale di posti scoperti, rispetto all’organico, che varia tra il 4,65 ed il 30,99 per cento, con percentuali medie che si aggirano intorno al 17 per cento nelle aree a maggiore incidenza di criminalità organizzata. Tra questi anche il tribunale di S.Maria C.V. con un organico carente, come più volte denunciato dall’ANM. Premessa principale della proposta di legge presentata dalla parlamentare democratica è proprio il miglioramento dell’organizzazione del sistema giudiziario, tema che richiede la massima attenzione da parte del Parlamento”, si legge ancora in una nota.

 

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